venerdì 12 marzo 2010

Zazou / Eramo / Saletti

Hector Zazou / Barbara Eramo / Stefano Saletti
“Oriental Night Fever”
Materiali Sonori
Hector Zazou se n’è andato nel 2008, ma la sua musica resta. Ascoltarla, ora, è il modo migliore per ricordarlo. E, da poliedrico artista qual era, molti progetti magari solo abbozzati sono purtroppo rimasti a metà, c’è da crederci. Tra questi, eccone uno prendere magicamente vita discografica grazie all’etichetta toscana Materiali Sonori. Ideata dal produttore e musicista franco algerino con la complicità della cantante Barbara Eramo e del polistrumentista Stefano Saletti, “Oriental Night Fever” è, in poche parole, una rilettura in chiave world music di alcuni classici della disco degli anni '70. Un percorso che potrebbe apparire assurdo, un accostamento che si potrebbe giudicare inopportuno. Ma la sua genesi è stata la più naturale che si possa immaginare, da quel che dicono i protagonisti. “Come spesso accade, nacque per caso”, spiegano Eramo e Saletti. “Hector voleva fare un lavoro insieme a noi, all’inizio avevamo pensato a una rilettura in stile world di Mozart e Bach. Poi, frugando tra i cd, Zazou tirò fuori “Disco Inferno”, con il quale avevamo ballato a Capodanno. “Con percussioni, oud, bouzouki suoneremo la disco come se fosse world music!”, esclamò. Tornammo in studio e arrangiammo “I Feel Love”, di getto. Tutto è partito da lì”. Questo di Donna Summer è solo uno dei brani di una scaletta festosa e intrigante: "Y.M.C.A." dei Village People, "Night Fever" e "Stayin' Alive" dei Bee Gees, "You Make me Feel" di Sylvester, "Disco Inferno" dei Trammps, "I Will Survive" di Gloria Gaynor, "Heart of Glass" dei Blondie, "I Want your Love" degli Chic, "Ring my Bell" di Anita Ward. Un ascolto piacevolissimo, ma che sorprende soprattutto per gli esiti, una miscela esplosiva tra la nostra memoria musicale più inconfessabile e una nuova energia che arriva dalla tradizione mediterranea e orientale. Tra gli ospiti, il violinista Carlo Cossu, il musicista indiano di tabla Rashmi Bhatt, l’israeliano Eyal Sela ai fiati, la cantante Raffaela Siniscalchi e Marco Loddo al contrabbasso.
Guido Siliotto

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