mercoledì 26 maggio 2010

Baudoin

Baudoin
"Piero"
Coconino Press – Fandango Libri, pp.128, b/n, euro 16
L'andamento è quello del romanzo di formazione: comincia quando il narratore e il fratello Piero, ancora bambini, calciano le foglie secche e si dilettano a disegnare le più belle e si conclude quando i due, ormai adulti, decidono di seguire le proprie inclinazioni e scelgono strade diverse. Ma è più alla poesia che dobbiamo guardare per trovare pietra di paragone per quest'opera di Baudoin, grande autore francese poco noto in Italia. In un bianco e nero di grande efficacia e rara intensità, un viaggio dove l'amore fraterno e la passione per il disegno sono - tra giochi, fantasie e piccoli drammi - protagonisti della crescita spirituale di questi due giovani uomini, fino alle scelte che ne determineranno la vita “da grandi”.
Guido Siliotto

Baru & Pierre Pelot

Baru & Pierre Pelot
“Povere nullità”
Coconino Press - Fandango, pp. 80, a colori, euro 16
Torna il tratto vivace e scorbutico del grande autore francese Baru con l'edizione italiana curata da Coconino Press e Fandango di un lavoro realizzato in collaborazione con uno scrittore poco allineato come Pierre Pelot. L'ambientazione è la provincia francese, che resta sullo sfondo, ma che rende l'atmosfera cupa e all'insegna dell'ipocrisia tipica dei paesini dove tutti sanno, ma nessuno parla. La vicenda prende le mosse dalla scomparsa di un alunno della scuola elementare. Quando iniziano le ricerche, i sospetti cadono subito sui più brutti ceffi dei dintorni, comici nella loro disperazione. Ma c'è di più, una storia di violenza e soprusi che non deve restare impunita, a costo di gesti estremi. Tragica, ma anche ironica, una graphic novel molto bella, che però lascia l'amaro in bocca.
Guido Siliotto

Fausto Rossi

Fausto Rossi
“Below The Line”
Interbeat
E' ormai davvero in pista Fausto Rossi (già Faust'O), più lucido che mai: dopo una pausa di 12 anni e l'album acustico dell'anno scorso, ecco un'operazione di violenta denuncia, opera concettuale di grande intensità. Se è vero che la musica è dappertutto, ma nessuno la ascolta davvero, Rossi ha preso una manciata di nuovi brani e li ha uccisi con un interminabile feedback che li sovrasta e impedisce di ascoltarli. Ha letteralmente ucciso le sue canzoni, così come ogni giorno uccidiamo la musica. Un altro capolavoro di questo grande artista.
Guido Siliotto

Andrea Tich

Andrea Tich
“Siamo nati vegetali”
Snowdonia
Torna Andrea Tich, autore negli anni settanta di un disco targato Cramps, “Masturbati”, autentico gioiello e assoluto oggetto di culto. Il musicista siciliano continua la sua ricerca nelle vesti di cantautore non allineato, impegnato a trovare nuove possibili strade di dialogo tra musica e testi. Il risultato resta così a metà strada tra la sperimentazione e una assoluta godibilità pop, canzoni che si apprezzano a diversi livelli d'ascolto. Raffinato, poetico e introspettivo, Tich rimane un po' un alieno, ma l'ascolto è davvero consigliato.
Guido Siliotto

Thee Jones Bones

Thee Jones Bones
“Electric Babyland”
Il verso del cinghiale
Sono dei tradizionalisti Thee Jones Bones, che celebrano Hendrix con titolo (“Electric Babyland”) e copertina dell'album, piena di donne nude, muovendosi in stile blues-rock sporco e sguaiato, venato qua e là di country: sono soltanto in due, voce-chitarra e batteria-voce, ma assai dinamici e, soprattutto, picchiano sodo. Un altro buon disco dalla giovane etichetta Il verso del cinghiale.
Guido Siliotto

Speedy Peones

Speedy Peones
“Karel Thole”
Shyrec / Tornado Ride
Gli Speedy Peones, nati a Padova all'inizio del nuovo millennio, arrivano al primo album ufficiale dopo un paio di demo e un ep, con un'intensa attività live alle spalle. Dall'affiatamento come punk-band, nasce l'idea di contaminare il suono con sintetizzatori, organi e drum-machine, attingendo cioè ad un armamentario assai vario, ma rigorosamente d'annata. Ne viene fuori un bel calderone, “Karel Thole” (tributo all'omonimo illustratore fantasy, quello di “Urania”), forse fin troppo carico, ma a dir poco efficace.
Guido Siliotto

Starfuckers

Starfuckers
“Ordine '91-'96”
Sometimes
E' tempo di fare ordine per i Sinistri. La band, si sa, non è solita guardare al passato: basta ripercorrere la sua preziosa discografia per apprezzarne la vena davvero sperimentale, una continua ricerca, rigorosa e dai frutti saporiti. Questa è però una raccolta che si rivolge agli anni in cui si facevano chiamare Starfuckers e davano una prima vigorosa scossa ai dogmi del rock'n'roll. “Brodo di cagne strategico”, il leggendario ep qui per la prima volta in digitale, segna la svolta programmatica che porterà al successivo capolavoro “Sinistri”, album qui recuperato in versione rimasterizzata da Giuseppe Ielasi. Dischi che, senza rinnegare le radici punk, traggono linfa dal jazz elettrico e dall'avanguardia, recuperando concetti chiave quali inintenzionalità e asincronia, poi sviluppati nei successivi album. A rendere ancor più appetibile questo cd, che – inutile dirlo - è acquisto obbligato almeno per chi non possiede gli originali, due cover tratte da rare compilation (“Dear Prudence” e “Mechanical Man”) e un inedito, la cui qualità impone al trio di svuotare i cassetti e non relegare nell'oblio eventuali altre perle.
Guido Siliotto

Will Eisner

Will Eisner
“Contratto con Dio”
Fandango Libri, pp. 190, euro 15
Uscito nel '78, “Contratto con Dio” - già proposto l'anno scorso da Fandango in un solo volume con “Dropsie Avenue” e “La forza della vita”, ora ristampati singolarmente - è considerato la prima graphic novel, la presa di coscienza che i fumetti non sono soltanto “roba per bambini”, ma possono rivolgersi agli adulti con storie che nulla hanno da invidiare alla letteratura. Già autore affermato grazie al successo di “The Spirit”, Will Eisner capì che era il momento di spingersi più avanti. Ecco allora questa raccolta di vicende che ruotano attorno a un caseggiato del Bronx, protagonisti un ebreo che si allontana dalla religione, un cantante di strada e un ambiguo custode, fino alle tresche amorose che prendono vita in un albergo di campagna. Con tratto inconfondibile e un pizzico d'ironia, l'artista di Brooklyn affronta qui temi profondi, realizzando, tra l'altro, lo straordinario ritratto di un'epoca.
Guido Siliotto

FVRTVR

FVRTVR
“Demon Cycle 1-9”
Niente
Nuovo capitolo per l'etichetta genovese Niente Records, ancora all'insegna della sperimentazione. Sempre con copertina a specchio e poche note informative, il lavoro firmato FVRTVR si compone di nove tracce all'insegna dell'improvvisazione, frutto delle registrazioni avvenute nel seminterrato di un vecchio ufficio postale berlinese - luogo che affascina non poco - tra Guido Hennebohl (elettronica) e Fritz Welch (voce e percussioni). Materiale elettroacustico in forma di spasmi e frammenti e un uso della voce all'insegna di suoni gutturali e onomatopeici: questo il contenuto del cd, che colpisce per la capacità dei due di un discorso coerente e coinvolgente pur sulla lunga distanza, sintomo di un indubbio affiatamento, ma anche di idee chiare sugli obiettivi. Inutile dire che, anche stavolta, si tratta di un lavoro rivolto a chi ama suoni radicali e particolarmente estremi.
Guido Siliotto

Tv Buddhas

TV Buddhas
“TV Buddhas Ep”
Trost
Vivono a Berlino, ma arrivano da Tel Aviv, e sono solo in tre: Uri e Mickey Triest, fratello e sorella, chitarra e batteria, e il cantante-chitarrista Juval Haring. Dopo un Lp nel 2007 (“The Golden Period”), pubblicano ora questo ep di sei canzoni, venti minuti di musica in purissimo stile garage-rock, registrata in un paio d'ore con un solo microfono collegato a una vecchia piastra a cassette degli anni settanta. Per la confezione del cd hanno scelto un'immagine in evidente stile Raymond Pettibon. Insomma, tutte le carte in regola per stuzzicare gli appassionati del genere. I risultati, francamente, non deludono affatto le aspettative. Il suono è debitore dei grandi maestri, su tutti MC5 e The Stooges. Per le liriche, invece, dichiarano di aver lavorato come ad una sorta di concept, ispirandosi al primo album dei Modern Lovers e a quell'immaginario da outsider del rock'n'roll. Grezzi e sguaiati quanto basta, i TV Buddhas non stupiscono più di tanto, ma soddisfano ripetuti ascolti a tutto volume. Alla fine dell'anno pubblicheranno un nuovo album. Lo aspettiamo.
Guido Siliotto

Dome La Muerte & the Diggers

Dome La Muerte And The Diggers
“Diggersonz”
Area Pirata / Go Down
C'è da spendere ben poche parole per inquadrare Dome La Muerte, basti ricordare i suoi trascorsi in band fondamentali per il rock italiano come CCM e Not Moving, autentiche spine nel fianco per il quieto vivere negli anni ottanta. Ora capeggia The Diggers - Emiliano (ex batterista dei Liars), Matteo "Basetta" Gioli (chitarra di Thunder Rod Company, Broadcash e Mirteto Hillybilly Barbecue) e Bonnie Von Vodka (ex bassista di Les Valvolettes) - con la grinta di un ragazzino. Dopo l'esordio omonimo di tre anni fa, ecco il combo pisano fuori con un nuovo album, pubblicato dalla concittadina Area Pirata in combutta con Go Down Records, vale a dire garanzia di qualità. E infatti questo “Diggersonz” non delude per nulla. Da sempre innamorati dei sixties, Dome e soci sfoggiano il consueto campionario di sonorità garage e rock'n'roll, ben coadiuvati al mixer da Jorge dei Doctor Explosion, mago dell'analogico e del vintage. Tutto fila liscio, fino al gran finale morriconiano.
Guido Siliotto

Jealousy Party

Jealousy Party
“Live”
Bar La Muerte / Boring Machines / Burp Publications / Fratto9 under the sky / Frigorifero / Megaplomb / SGR musiche / Trasponsonic / Valvolare / Wallace
Terzo capitolo di una trilogia inaugurata con “Now” e proseguita con “Again”, “Live” mette sul piatto tutta la carica che i Jealousy Party sono capaci di sprigionare dal vivo. Da tempo si tratta di una delle realtà più vitali e creative della scena italiana e non solo, un collettivo di musicisti capace di muoversi con abilità fra jazz e rock, privilegiando inquadrature sghembe e fuori fuoco, per lo più all'insegna dell'improvvisazione pura, giocando con materiale preregistrato e musica cotta e mangiata. La formazione, stavolta, è un quintetto: accanto a WJM al mixer, Mat Pogo alla voce ed Edoardo Ricci ai fiati, anche le percussioni di Jacopo Andreini e il basso di Andrea Caprara, oltre al lavoro di Alessandro Boscolo in cabina di regia. Inutile scendere nei dettagli, questo è l'ennesimo lavoro imprescindibile dell'ensemble fiorentino, vulcanico e irrefrenabile. Difficile davvero trovare qualcosa di simile nel panorama musicale odierno.
Guido Siliotto

lunedì 3 maggio 2010

Miguel Angel Martin

Miguel Ángel Martín
“Giorni Felici”
Coniglio, pp. 64, a colori, euro 11
Vivono al 198° piano di un grattacielo, vanno a scuola con le tute impermeabili alla pioggia acida, giocano con un cagnolino meccanico e hanno compagni di scuola mutanti. È questo il loro mondo, eppure Jerry e Tina trascorrono giorni felici, incuranti dell'alienazione e dell'opprimente tecnologia. È una chicca da non perdere questo volumetto che raccoglie una serie di brevi storie che il grande Miguel Ángel Martín (“Brian the Brain”, “Psicopathia Sexualis”) realizzò nei primi anni novanta per il supplemento al quotidiano spagnolo “Diario 16” - tranne l'ultima, più lunga, disegnata nel 2009. Storie scritte per un pubblico di bambini, ma che si rivolgono anche agli adulti. L'autore, col suo solito stile, impietoso e imperturbabile, lascia che l'angoscia scorra sotto un velo di apparente normalità.
Guido Siliotto