martedì 25 gennaio 2011

Wooden Wand

Wooden Wand
“Death Seat”
Young Gods
Al secolo James Jackson Toth, in arte Wooden Wand, dopo i trascorsi con i Vanishing Voice ha intrapreso una carriera solista che gli ha permesso di incrociare etichette prestigiose e collaboratori d'eccellenza, fino ad approdare alla corte di Michael Gira (Swans), che ha deciso di pubblicare il suo nuovo disco per la sua etichetta personale Young God. Incontro che ha dato una marcia in più all'arte di Wooden Wand, il quale, sebbene le composizioni arrivino dritte dalla sua penna, sa davvero circondarsi di musicisti di lusso, ospiti che arrivano da formazioni come Lambchop, Mercury Rev e Silver Jews. La musica di “Death Seat” mette d'accordo l'alt. country con il folk più classico, senza colpi ad effetto, ma con un vago sapore psichedelico. Già la copertina, con quel “DEATH” a caratteri cubitali su sfondo apocalittico, lascia intuire che l'ottimismo non è di casa, preferendo invece approfondire tematiche fosche ed introspettive.
Guido Siliotto

GuruBanana

GuruBanana
“Karmasoda”
Shyrec
GuruBanana è la ditta, un nome velato di ironia e preso in prestito da una canzone di Kevin Ayers, che mette assieme due vecchie volpi come Andrea Fusari e Giovanni Ferrario. Il primo è un esperto bluesman e conduttore radiofonico, il secondo calca da tempo i palchi del rock italiano, associato a nomi come Views e Micevice, ma anche PJ Harvey, Cesare Basile, Scisma, Cristina Donà e molti altri, oltre ad un'attività solista di rilievo. Dopo l'esordio omonimo del 2008, GuruBanana torna con “Karmasoda”, pubblicato dall'etichetta Shyrec, ed è disco di ottima fattura, che evidenzia la classe compositiva del duo, capace di attingere a piene mani da oltre quarant'anni di musica, tra spudorate citazioni beatlesiane, parentesi in chiave dub, indie-pop di qualità e quant'altro. Interessanti anche i testi (c'è pure la traduzione in italiano, scelta da approvare), sempre in preda a melodie che si appiccicano alla memoria con facilità. Da apprezzare anche il taglio piuttosto classico degli arrangiamenti. Insomma, un buon disco, consigliato a chi non ama troppi orpelli e punta dritto alla sostanza.
Guido Siliotto

Arto Paasilinna / Hannu Lukkarinen

Arto Paasilinna / Hannu Lukkarinen
“Il migliore amico dell'orso”
BD, pp. 104, b/n, euro 10
Arto Paasilinna, uno dei più importanti scrittori finlandesi, è l'autore del romanzo “Il migliore amico dell'orso”, una storia che ha per protagonista un pastore protestante e il suo orso, resa qui in forma di fumetto dall'efficace bianco e nero di Hannu Lukkarinen. Tutto comincia quando ad Oskari Huuskonen, integerrimo uomo di fede, viene regalato un orso. Si affeziona ad esso, lo addomestica e l'animale, che prenderà il nome di Satanasso, imparerà a stirare, lavare, sparare, mentre Oskari perderà progressivamente la fede e finirà per litigare coi suoi superiori, fino a decidere di mettersi in viaggio per una ricerca incessante di verità che lo condurrà a lasciare la moglie, innamorarsi di nuovo, vagare in giro per il mondo, affrontare mille peripezie. Con l'aiuto dell'orso sarà protagonista di un percorso umano strampalato e pieno di assurde vicende, fino alla possibile rivelazione finale decifrando i messaggi arrivati dal cosmo. Una storia che, pur nei suoi momenti di profondità in cui si indaga sul senso della vita, è dominata sempre da una piacevole leggerezza e da una sorniona ironia.
Guido Siliotto

Umberto

Umberto
“Prophecy Of The Black Widow”
Not Not Fun
Da un'etichetta assolutamente di culto come la Not Not Fun, ecco Umberto, progetto solista dell’ex-bassista degli Expo ‘70 Matt Hill, a sua volta oggetto di un seguito fedele ed entusiasta. Facile immaginare il perchè, basta guardare la copertina, ispirata al cinema horror italiano degli anni ottanta. Tutto qui: la musica contenuta in “Prophecy Of The Black Widow” - il seguito dell'esordio “From The Grave” - è un compendio di sonorità retrò, un'immersione totale nelle atmosfere del cinema di Dario Argento e Joe D'amato, attraverso un'elettronica lugubre che riecheggia l'opera di maestri come Claudio Simonetti e Goblin, ma anche inevitabilmente John Carpenter. Si va allora da momenti di funesta rarefazione ad altri dove il ritmo prende il sopravvento per irresistibili cavalcate disco-funk. Matt dimostra di avere la stoffa del filologo, utilizzando con tutta evidenza strumentazione vintage, ma pure la capacità di cavare da tali ispirazioni materiale dal tocco personale, credibile ed avvincente. Attenzione: il disco è uscito solo in vinile, edizione limitata in 485 copie.
Guido Siliotto

Edible Woman

Edible Woman
“Everywhere At Once”
Sleeping Star
Terzo album per la band composta da Andrea Giommi (basso e voce), Nicola Romani (batteria) e Federico Antonioni (sintetizzatori) e ancora un passo avanti. Di sicuro il disco più riuscito, ma anche il più ambizioso del terzetto. Raccoglie dal passato lo spirito math-noise, ma rende tutto più complicato grazie all'emersione di una serie di influenze che contribuiscono in maniera notevole a un'evoluzione stilistica piuttosto intrigante. Cresce l'attenzione per la forma-canzone tradizionale, lasciando però che, brano dopo brano, l'indole compositiva si lasci coinvolgere ora dalla psichedelia, ora dalla violenza al calor bianco, ora dall'elettronica più ritmata. Per lo più abrasivo e e spigoloso, il suono della band coinvolge e il disco, vagamente spiazzante nel suo confrontarsi coi miti sessanta e settanta, convince a più di un ascolto. Non tutto e a fuoco, ma non è certo la perfezione che vogliamo da band come queste, bensì il coraggio di osare. In una parola: bravi.
Guido Siliotto

Hiromi Kawakami / Jiro Taniguchi

Hiromi Kawakami / Jiro Taniguchi
“Gli Anni dolci – Vol. 1”
Rizzoli Lizard, pp. 208, euro 17
Un incontro casuale cambia la vita di Tsukiko, una giovane donna che vive sola, timida e sensibile. Quando ritrova il suo ex professore di giapponese del liceo, ormai settantenne, nasce un rapporto d'amicizia nuovo e inatteso. Interessi comuni, una visione della vita che coincide, nonostante lo scarto d'età e le differenze caratteriali, lei così indecisa, lui sicuro nel suo essere “antico e fiero di esserlo”. Piano piano, da incontri frequenti, gite assieme e piccoli gesti quotidiani, ma anche da frasi non dette, nasce qualcosa tra i due, un solido legame, sempre più profondo. Tratta dall’omonimo romanzo della scrittrice di Tokyo Hiromi Kawakami, “Gli anni dolci” è resa magistralmente in forma di graphic novel dal tratto netto e pulito del maestro Jiro Taniguchi (già autore di “In una lontana città”, “La montagna magica” e “Uno zoo d’inverno”). Si tratta di un lavoro dominato dalla quiete, dal romanticismo, dalla poesia, suddiviso in brevi episodi che rappresentano il cammino di un sentimento forte e inesorabile.
Guido Siliotto

James Chance & Terminal City

James Chance & Terminal City
"The Fix Is In"
Interbang
Cosa rimane di James Chance, il musicista che più di altri ha saputo esprimere lo spirito iconoclasta della no-wave, attraverso la sua devastante miscela di rock, jazz e funk? Uno dei pochi, tra l'altro, ad aver saputo sopravvivere a quella straordinaria stagione con un'attività sempre pregnante, comunque di buon livello. Ed è pregevole anche quest'ultimo suo disco, “The Fix Is In”, originariamente pubblicato solo in Giappone nel 2006, ora riproposto in Europa dall’etichetta francese Le Son du Maquis in collaborazione con l'italiana Interbang, che ne curano l'edizione limitata in vinile. Bel disco, senza dubbio, ma del tutto privo del furore degli esordi. Non è una critica negativa, attenzione, solo una constatazione. Del resto, il buon James, col suo cantato sghembo e il sax stridente voleva qui dichiarare, alla propria maniera, tutto l'amore per il jazz e per le vecchie colonne sonore, come quella di “The Man With The Golden Arm”, per intenderci. Ne è venuto fuori un disco piacevole e raffinato. Ma resta l'obbligo, per chi non li conosce, di andarsi ad ascoltare i suoi vecchi dischi.
Guido Siliotto

?Alos

?Alos
“Yomi – L'oscura terra dei morti”
Bar La Muerte
Tra i personaggi più interessanti del panorama underground italiano, Stefania Pedretti – musicista, pittrice, stilista – prosegue nel suo progetto ?Alos che già ha fornito buone emozioni con i precedenti due dischi (“Ricordi indelebili” e “Ricamatrici”) e che sta per regalarci un nuovo album. Nel frattempo, ecco un ep di tre brani che esce in formato vinile 10 pollici (dunque anche oggetto da collezione, se vogliamo) e che nelle intenzioni è una antipasto di ciò che ci sarà nel prossimo lavoro. Intanto, si sposta l'attenzione nell'indagine sulla condizione femminile, colta nei primi due cd nella dimensione domestica e ora, invece, vista nel suo ruolo arcaico di “strega”. La denuncia è sempre fortissima e il contenuto sonoro al solito adeguato. Sul primo lato, due brani tratti da “Ricamatrici”, ma in versione più aggressiva, in coerenza col tenore delle performance dal vivo. Sul secondo, collaborazione con Kawabata Makoto degli Acid Mother Temple, un funereo omaggio alla cultura sarda.
GUIDO SILIOTTO

lunedì 3 gennaio 2011

Brunetto Salvarani / Odoardo Semellini

Brunetto Salvarani / Odoardo Semellini
“Il vangelo secondo Leonard Cohen"
Claudiana, pp. 176, euro 15
Pochi autori meritano approfondimenti quanto Leonard Cohen, dall'arte multiforme e ricca di contenuti. Eppure la nostra editoria latita. Tenta di colmare la lacuna questo libro, un contributo curato da un teologo e un esperto di cantautori. Obiettivo: riflettere sulla componente religiosa di uno che ha cominciato a scrivere per far colpo sulle ragazze e “quando non funzionava con le donne – ha detto – mi rivolgevo a Dio”. Una lettura stimolante, densa di riferimenti biografici e con un forse inevitabile confronto a distanza con il genio di Bob Dylan.
Guido Siliotto

Raule & Roger

Raule & Roger
“Jazz Maynard”
BD, pp. 160, a colori, euro 17,50
Jazz Maynard è un musicista, ma ancor più che suonare la tromba, la cosa che gli riesce meglio è rubare. Dopo dieci anni lontano da casa, torna a Barcellona per difendere la sorella, ma si ritrova invischiato in una serie di peripezie che lo fanno ripiombare nel mondo malavitoso e pieno di pericoli e violenza nel quale era nato e cresciuto e che pensava di essersi lasciato alle spalle per sempre. Il personaggio ideato dalla coppia Dessin Raule e Ibañez Roger, inutile negarlo, ha il suo fascino: abbigliato da jazzista maledetto, è infallibile nei furti, abilissimo nelle scazzottate, pieno di risorse. L'ambiente in cui si muove è una sorta di inferno dove i personaggi non possono rispondere alla violenza se non con altra violenza. Adrenalina, sangue e salti mortali in ogni tavola, il fumetto inchioda alle pagine e scorre veloce grazie all'intrigo sceneggiato da Raule e all'efficiente lavoro della matita di Roger. Imperdibile per gli appassionati del fumetto noir.
Guido Siliotto

Esther Lamneck / Roberto Fabbriciani

Esther Lamneck / Roberto Fabbriciani
“Winds Of The Heart”
Innova
C'era già stata occasione tempo fa di intercettare Esther Lamneck in occasione dell'uscita di un suo cd in collaborazione con Eugenio Sanna, opera incentrata sul dialogo della chitarra del pisano con il tárogató, strumento a fiato tipico della musica ungherese del quale la musicista è virtuosa e fine studiosa. La ritroviamo ora a suonare assieme a Roberto Fabbriciani e il suo flauto iperbasso, strumento ideato proprio dall'artista aretino e perciò unico al mondo, caratterizzato – come spiegato nelle note del libretto del cd – dall'essere il più grande e col registro più basso nella famiglia dei flauti. Inutile soffermarsi sulle specifiche tecniche: per quanto qui interessa, ciò che conta è l'emozione che la musica riesce a dare e c'è da dire che l'incontro è stato senz'altro foriero di buoni frutti. Il suono davvero particolare di entrambi gli strumenti riesce nell'intento di creare una dimensione assai suggestiva, 14 tracce di varia lunghezza - dominate ora dalla soavità, ora dalla veemenza - ma sempre evocative.
Guido Siliotto

Buzz Aldrin

Buzz Aldrin
“Buzz Aldrin”
Unhip / Ghost
E' arrivata alla fine una delle migliori uscite italiane del 2010, l'atteso debutto del trio bolognese d'adozione che ha scelto di chiamarsi come il secondo uomo ad aver messo piede sulla Luna. La vicenda artistica dei Buzz Aldrin inizia nel 2009 grazie a Myspace e alla fama cresciuta a suon di concerti. Poi, finalmente, il disco d'esordio, che conferma ogni buona impressione e mette la band subito al centro della scena. Nove brani che non lasciano respiro e che si nutrono di post-punk e new-wave, guardando però anche alle migliori formazioni che, oggi, sono capaci di tenere viva quella fiamma. Se, da un lato, non è un reato parlare di Pil e Killing Joke, val la pena citare come coordinate anche Liars e Health. Una tensione costante, arrangiamenti capaci di coniugare ritmi tribali con clangori industrial, forgiando un'atmosfera cupa e sinistra. Non sta nell'originalità assoluta il vero punto di forza, anche se in Italia di band così non ce ne sono molte, quanto soprattutto nella bontà del risultato. Un esordio folgorante.
Guido Siliotto

AC/DC

Susan Masino
“Let There Be Rock. La storia degli AC/DC”
Tsunami, pp. 288, euro 20
Imperdibile per i fan questa biografia degli AC/DC, senza dubbio una delle più grandi band hard-rock di tutti i tempi. Un'avventura ricca di pietre miliari, album epocali e vendutissimi. Capitanati dal chitarrista Angus Young, ormai un'icona nei suoi celebri abiti da scolaretto, ha vissuto anche terribili momenti, come la perdita del cantante Bon Scott. Il lavoro di Susan Masino è forte della frequentazione e dell'amicizia ultratrentennale con i membri della band, il che rende ogni notizia di prima mano, con molti aneddoti, curiosità e retroscena.
Guido Siliotto

Daniele Brusaschetto

Daniele Brusaschetto
“Fragranze silenzio”
Bosco / Bar la Muerte / Sincope / Chew-z
Torna Daniele Brusaschetto con un nuovo album che è un'altra tappa del percorso fin qui intrapreso in tanti anni di onorata carriera. Dopo aver scarnificato la propria musica col precedente cd-r, l'ottimo “Blasé”, il musicista torinese torna a dare maggior peso alla componente elettronica con queste otto tracce che, al solito, ci portano in un mondo fatto di piccoli gesti quotidiani osservati attraverso una sensibilità tutta speciale, testi quasi sussurrati ad assecondare un'indole intimista. Gli arrangiamenti, come si diceva, si arricchiscono con l'uso del computer, senza disdegnare la componente ritmica, sebbene nel complesso l'atmosfera sia sempre piuttosto sospesa, tranne per la lunga eponima traccia finale, implacabile e senza speranza (“Povere madri di tutto il mondo che si ostinano a proliferare parassiti”).
Guido Siliotto

Galante / Varesco

Galante / Varesco
“Torre Aquila”
Improvvisatore Involontario
L'idea di partenza era quella di realizzare una composizione ispirata alle quattro stagioni, illustrate però dagli affreschi del Castello del Buonconsiglio di Trento. Note e immagini dunque per un'opera multimediale dove le musiche composte da Emilio Galante, con libretto curato da Giuseppe Calliari e poesie in ladino di Simon de Giulio, si sposano con le “immagini per affresco in movimento” realizzate appositamente dal videomaker Fabrizio Varesco, impegnato a studiare la Sala dei Mesi di Torre Aquila per trovare in quei colori e in quelle figure gli elementi tipici di un film: primi piani, campi e controcampi, montaggio. La musica è di stampo jazzistico, ma contaminata con classica e contemporanea, ed è interpretata dall'Ensemble Sonata Islands, diretto da Andrea Dindo e con il soprano Patrizia Polia, coinvolgendo però anche la tromba di Markus Stockhausen. Il risultato è un bel dvd che documenta questo lavoro, prodotto da una delle nostre etichette più eclettiche, la siciliana Improvvisatore Involontario.
Guido Siliotto