martedì 26 aprile 2011

D. Mazzucchelli / P. Auster / P. Karasik

D. Mazzucchelli / P. Auster / P. Karasik, “Città di vetro”, Coconino Press, pp. 174 b/n, euro 22
Torna in edizione lussuosa per i tipi di Coconino Press “Città di vetro”, ormai esaurito da tempo. Un autentico capolavoro dell’arte sequenziale, lavoro per il quale Art Spiegelman si è sbilanciato non poco, definendolo “un libro che colpisce al cuore la struttura del fumetto”. Come non essere d’accordo. Dall’omonimo romanzo di Paul Auster, David Mazzucchelli e Paul Karasik traggono un’opera dal fascino straordinario: Quinn è uno scrittore di gialli di successo, ma la sua vita cambia quando decide di accettare uno scambio di personalità e di diventare a sua volta un detective. Un’esperienza che lo condurrà a calarsi in un mondo enigmatico e a finire per perdersi nei labirinti della propria psiche. Il volume è corredato da alcune interviste agli autori che spiegano i segreti del passaggio dal romanzo al fumetto e una sezione dedicata ai lavori preparatori.
Guido Siliotto

Marco Galli

Marco Galli, “Nero Petrolio”, 001, pp. 96, b/n, euro 13
Dopo l’ottimo “Il Santo Premier”, torna Marco Galli con quello che possiamo definire uno spin-off. “Nero Petrolio” approfondisce infatti le vicende legate a Louis Petrolio, uno dei personaggi che animavano la storia uscita in precedenza. In un futuro prossimo, la terra è dominata da un Santo Premier conquistatore ed assetato di sangue, capace di manipolare le masse con intrighi spionistici, guerre e con l’ausilio di un cantante rap moralista con un gatto per manager. Tra le spie ai suoi ordini c’è l’insubordinato tossicodipendente Blue Valentine, mentre Louis è poco più che un bambino, che maturerà nei confronti di Valentine un odio viscerale, ripromettendosi di ucciderlo quando diventerà un sadico torturatore amante della letteratura. La fantasia di Galli è al servizio della creazione di un universo assurdo e ricco di trovate geniali, liberamente ispirato al “Pasto Nudo” di Burroughs. Bravissimo disegnatore, qui accentua il contrasto bianco/nero con ottimi risultati. Un fumetto che si legge d’un fiato e alla fine si spera che l’autore abbia ancora voglia, prossimamente, di raccontarci le gesta dei suoi poco raccomandabili personaggi.
Guido Siliotto

Il Generale

Il Generale “Veterano vibrante” Autoprodotto

Si avvicina l'estate e torna, puntuale, anche il “nonno del reggae italiano”, vale a dire Stefano Bettini, alias Il Generale, il primo ad aver messo d'accordo lingua di Dante e musica giamaicana. “Veterano vibrante” è il titolo del nuovo album dell'artista fiorentino, uno che ha sempre portato avanti il proprio discorso con grande onestà. Ed è un ritorno coi fiocchi, visto che questo è forse il suo disco migliore, il più maturo, ricco di spunti interessanti sia nelle musiche che nelle liriche. Orgoglioso di rivendicare il proprio ruolo di precursore, sempre coerente e senza scimmiottare atteggiamenti e pose, l'ex I Refuse It! (ricordiamolo, stelle del Granducato Hardcore) propone nuove collaborazioni con alcuni dei migliori produttori italiani, da Ludus Pinsky, Prince Vibe e Fede K9, fino a MarkOne, Bizzarri, Gold Cup, il Lello e Dj Scara, in un disco rigorosamente autoprodotto grazie al contributo economico di 250 sostenitori.


Guido Siliotto

Calomito

Calomito “Cane di schiena” Megaplomb / AltrOck
C'è voluto un lustro per questo gradito ritorno dei Calomito, il cui esordio intitolato “Inaudito” aveva favorevolmente colpito per qualità e gusto. Oggi, la band genovese è di nuovo fuori con un cd, pubblicato sempre dall'etichetta Megaplomb, il secondo di una carriera che è però iniziata nel '98. Si tratta dunque di veterani dei palchi e si sente dall'amalgama tra i vari musicisti. Ci sono stati significativi cambi di formazione e si sente subito che è mutato l'approccio rispetto al primo album: stavolta l'incontro tra jazz e rock che caratterizza anche queste nuove tracce è forse più sbilanciato verso il secondo, con un'indole che spesso mira al prog, ma di quello buono. Sempre in primo piano il proficuo incontro fra strumentazione elettrica ed acustica (fiati e violino), il tutto ben dosato, senza mettere da parte quel gusto per la melodia che rende comunque piacevole l'ascolto, nonostante le peripezie tecniche. Insomma, ancora una prova coi fiocchi, speriamo solo di non dover attendere altri cinque anni per il seguito.
Guido Siliotto

lunedì 11 aprile 2011

Stefano Benni / Spartaco Ripa

Stefano Benni / Spartaco Ripa “La storia del Capitano Quijote Patchwork” 001 Edizioni, pp. 64 a colori, euro 12
Non è la prima volta che Stefano Benni si affaccia al mondo del fumetto. Stavolta lo fa adattando uno dei racconti contenuti in “Terra!” con l'aiuto di un valido disegnatore come Spartaco Ripa. La storia è nota a chi ha letto il libro ed è un evidente omaggio a “Moby Dick”. Il capitano Quijote Patchwork, alla guida di un'astronave, comanda una ciurma di sbandati a caccia di meteoriti, dalle quali ricavare metalli preziosi, ma il suo vero obiettivo è la meteorite bianca più grande di tutte, con due grandi crateri che paiono occhi. Una sfida che ha segnato la sua vita e lo condurrà all'inevitabile destino, fino agli esiti fantastici immaginati da Benni. A raccontarne le gesta, il marinaio Chulain, appena imbarcato sull'astronave e subito diventato grande amico del folle capitano. Una storia dove in primo piano c'è la caparbietà e il coraggio di un uomo, raccontata con toni da romanzo d'avventura. Ottima la resa in forma di graphic novel anche grazie alle qualità di Ripa e al suo stile fortemente pittorico.

Guido Siliotto

Butcher Mind Collapse

Butcher Mind Collapse “Night Dress”
Bloody Sound Fucktory Arrivano all’esordio sulla lunga distanza dopo un ep e i trascorsi in alcune formazioni più o meno oscure – ma assai interessanti, per chi ha avuto l'occasione di intercettarle - come Jesus Franco & The Drogas, Lebowski e Guinea Pig. Sono in quattro e si fanno chiamare Butcher Mind Collapse e hanno le idee ben chiare in testa. Partono dal blues per arrivare a un suono personale, che vive però grazie alle precedenti esperienze di blasonate band degli anni ottanta (The Birthday Party) e novanta (The Jesus Lizard), ma soprattutto rifacendosi, come già quelle, al maestro di tutti, vale a dire il genio indimenticabile di Captain Beefheart. Non si pensi però alla copia carbone, è solo una questione di attitudine. In realtà, le canzoni di “Night Dress” – con l’aiuto al mixer di Giulio Ragno Favero del Teatro degli Orrori – manifestano una forte personalità e sono capaci di esporre l’ascoltatore a una musica di forte impatto, deflagrante ed eccitante, senza mai correre il rischio della noia. Una band che sicuramente merita la massima attenzione.
Guido Siliotto

Arrington de Dionyso's Malaikat dan Singa

Arrington de Dionyso's Malaikat dan Singa “Suara Naga”
K / Interbang Esce martedi il nuovo lavoro firmato da Arrington de Dionyso, stavolta accompagnato dai fantomatici Malaikat dan Singa (che vuol dire “Angeli e Leoni”). “Suara Naga” non fa che proseguire nel percorso intrapreso dal folle musicista americano, ormai impegnato a cantare le propri canzoni in indonesiano. Il leader degli Old Time Relijun ci ha ormai abituato alle più assurde stranezze, ma finchè il risultato è come questo nuovo album, allora non ci resta che far buon viso a cattivo gioco. Registrato nello storico Dub Narcotic Studio di Olympia con l’aiuto di Karl Blau, l’album vede la partecipazione di membri dei Lake e Angelo Spencer et les Hauts Sommets. Aleggia anche qui il fantasma di Captain Beefheart, con l’idea di restituire al rock’n’roll la verginità perduta e la sua carica liberatoria malefica e sensuale. Obiettivo raggiunto, meglio che nelle più recenti prove del nostro. Da segnalare che l’edizione italiana è in vinile trasparente e alcune copie contengono artwork autografato e un 45 giri. Guido Siliotto

Quartiere Tamburi

Quartiere Tamburi “Losna”
Materiali Sonori Esce per Materiali Sonori il nuovo album firmato Quartiere Tamburi, il “gruppo ritmico” formato da Iago Bruchi (tom tom e percussioni), Sebastiano Greppi (tom tom e percussioni), Alessandro Gangitano (timpano), Riccardo Chiti (timpano) e Marzio Del Testa (batteria ed elettronica). “Losna” documenta l'impatto live di questa formazione nata ormai oltre 10 anni fa, già un cd e un dvd all'attivo e numerosi concerti in Italia e all'estero. Colpisce la forza dirompente del quintetto, capace di partire dagli elementi tribali che derivano dalla musica etnica per contaminarli con certo rock percussivo e quasi industrial, in una forma originale e personale. In altre parole, ancora un incontro proficuo fra tradizione e modernità. Il disco, prodotto da Arlo Bigazzi (si tratta del primo volume della “Trilogia dell’Alabastro”, cui seguiranno i cd di Alabastro Euforico e di Antonio Gabellini), vede la partecipazione di alcuni ospiti come Antonio Superpippo Gabellini, Giampiero Bigazzi, Vittorio Catalano e Azzurra Fragale.

Guido Siliotto

Hellekin Mascara

Hellekin Mascara “Wanna Be Dino”
Il Verso del Cinghiale Non sono dei novellini questi Hellekin Mascara, in pista da una decina d'anni e giunti ora al terzo lavoro discografico, pubblicato da una sempre più intraprendente Il Verso del Cinghiale Records. A tre anni di distanza dal loro ultimo album, esce questo “Wanna Be Dino”, una raccolta che contiene sei brani quasi interamente strumentali registrati dal trio con la collaborazione di qualche ospite estemporaneo (come Federico Ciappini di Six Minute War Madness / A Short Apnea). La band di Crema si muove dichiaratamente in territori rock'n'roll, senza cercare particolari connotazioni alla propria musica, ma lasciando ad intendere di voler assecondare in tutto e per tutto la propria indole, che li porta a dedicarsi a brani suonati in maniera intelligente, senza indulgere troppo sulla tecnica, senza voler puntare sulla sperimentazione, ma contagiosi nelle linee melodiche e intriganti per l'aspetto ritmico, con atmosfere varie e sempre piacevoli e un'ironia di fondo che traspare fin dai titoli dei brani. Guido Siliotto

Will Eisner

Will Eisner “Affari di famiglia” Fandango Libri, pp. 78, euro 16,50
La famiglia è spesso al centro dell'arte sequenziale di Will Eisner. Non fa eccezione questo nuovo volume edito da Fandango, una storia che ha come spunto il compleanno del vecchio patriarca novantenne, ormai ridotto in sedia a rotelle, per indagare sulle dinamiche di questa società naturale cui si appartiene per un “accidente biologico” e tenuta assieme da un legame che “a volte sembra non essere né amore né devozione”. Di fronte alla cospicua eredità, bisogna decidere che fare dell'anziano padre, sperando che la morte arrivi in fretta. Eisner sceglie di circoscrivere l'azione quasi tutta all'interno di un appartamento, quello dove si svolgerà la cena, con flashback esplicativi che fungono da brevi parentesi nella narrazione di questa drammatica giornata. Anche in questa occasione, l'autore newyorkese eccelle nel delineare il profilo psicologico dei personaggi, intersecando le vicende personali di ciascuno in una moltitudine di tragedie umane.

Guido Siliotto