“Sh!”
Kitano
Questi tre ragazzini, classe 1988, hanno scelto la ditta Heike Has The Giggles. Sarà il caso di memorizzarla, perché il loro esordio discografico, pubblicato dalla neonata etichetta Kitano, è di quelli che fanno drizzare le antenne. Il trio arriva da Solarolo, il paesino in provincia di Ravenna che ha dato i natali nientemeno che alla regina della canzone melodica italiana nel mondo, Laura Pausini. Ma, attenzione, nulla a che vedere. Da queste parti, infatti, è il rock'n'roll a spadroneggiare. C’è una voce femminile, che però si muove a proprio agio in un sound diretto, senza troppi fronzoli. Un giro di basso, un contagioso riff di chitarra, un ritornello: gli ingredienti sono i soliti, ma gestiti con capacità e intelligenza. Un curriculum lungo così (concerti di spalla a band blasonate e molte tappe nel circuito internazionale) la dice lunga anche sulle ambizioni dei nostri. Di sicuro, “Sh!” è uno degli esordi italiani più convincenti degli ultimi tempi e la prospettiva di veder crescere ancora questa band non è poi così astratta.
Questi tre ragazzini, classe 1988, hanno scelto la ditta Heike Has The Giggles. Sarà il caso di memorizzarla, perché il loro esordio discografico, pubblicato dalla neonata etichetta Kitano, è di quelli che fanno drizzare le antenne. Il trio arriva da Solarolo, il paesino in provincia di Ravenna che ha dato i natali nientemeno che alla regina della canzone melodica italiana nel mondo, Laura Pausini. Ma, attenzione, nulla a che vedere. Da queste parti, infatti, è il rock'n'roll a spadroneggiare. C’è una voce femminile, che però si muove a proprio agio in un sound diretto, senza troppi fronzoli. Un giro di basso, un contagioso riff di chitarra, un ritornello: gli ingredienti sono i soliti, ma gestiti con capacità e intelligenza. Un curriculum lungo così (concerti di spalla a band blasonate e molte tappe nel circuito internazionale) la dice lunga anche sulle ambizioni dei nostri. Di sicuro, “Sh!” è uno degli esordi italiani più convincenti degli ultimi tempi e la prospettiva di veder crescere ancora questa band non è poi così astratta.
Guido Siliotto
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