Amelie Tritesse
“Cazzo ne sapete voi del rock and roll”
Nda Press
Mettete insieme uno scrittore e un gruppo di musicisti e fateli lavorare assieme e verrà fuori qualcosa come “Cazzo ne sapete voi del rock and roll”, album d’esordio firmato Amelie Tritesse. Da una parte la band (Giustino e Stefano Di Gregorio con Paolo Marini), dall’altra il giornalista e blogger Manuel Graziani, impegnati a dar nuova luce a 10 racconti scritti da quest’ultimo (alcuni tratti dal suo romanzo “La mia banda suona il (punk) rock”), con l’aiuto di Fabrizio Pluc Di Nicola che ha illustrato il libretto interno del cd. Lo chiamano “Read’n’rock di provincia”, un po’ per i temi trattati, un po’ per l’indole delle sonorità. Fatto sta che, sebbene gli accostamenti più ovvi quando si tratta di un disco dove c’è un testo recitato sulla musica vadano ai soliti Massimo Volume e Offlaga Disco Pax, qui le cose sono assai diverse, anche perché ci sono varie parti cantate in inglese (da Paolo Marini) e poi per l’atmosfera che si respira tra le varie tracce. Progetto intrigante, ascolto consigliato.
Guido Siliotto
“Cazzo ne sapete voi del rock and roll”
Nda Press
Mettete insieme uno scrittore e un gruppo di musicisti e fateli lavorare assieme e verrà fuori qualcosa come “Cazzo ne sapete voi del rock and roll”, album d’esordio firmato Amelie Tritesse. Da una parte la band (Giustino e Stefano Di Gregorio con Paolo Marini), dall’altra il giornalista e blogger Manuel Graziani, impegnati a dar nuova luce a 10 racconti scritti da quest’ultimo (alcuni tratti dal suo romanzo “La mia banda suona il (punk) rock”), con l’aiuto di Fabrizio Pluc Di Nicola che ha illustrato il libretto interno del cd. Lo chiamano “Read’n’rock di provincia”, un po’ per i temi trattati, un po’ per l’indole delle sonorità. Fatto sta che, sebbene gli accostamenti più ovvi quando si tratta di un disco dove c’è un testo recitato sulla musica vadano ai soliti Massimo Volume e Offlaga Disco Pax, qui le cose sono assai diverse, anche perché ci sono varie parti cantate in inglese (da Paolo Marini) e poi per l’atmosfera che si respira tra le varie tracce. Progetto intrigante, ascolto consigliato.
Guido Siliotto
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