Andrea Laprovitera / Niccolò Storai
“Quartieri”
Tunué, pp. 112 b/n, euro 12
Un lavoro ambizioso quello di Andrea Laprovitera e Niccolò Storai. Basta leggere l’introduzione, dove si cita l’Antologia di Spoon River, per capire che l’idea di partenza era quella di un’opera corale, con più protagonisti e con più storie intrecciate fra di loro. Il tutto è ambientato tra le strade e i palazzi di un quartiere – e qui viene in mente il maestro Will Eisner. Il tratto del pratese Storai – sponsorizzato dal regista Alessandro Benvenuti - e il suo netto bianco/nero sono particolarmente vitali e spontanei. La sceneggiatura curata da Laprovitera, se riesce bene nello svolgersi delle varie vicende, pecca nei dialoghi, a volte un po’ ingessati. Ad ogni modo, “Quartieri” si legge con piacere e coinvolge: le storie sono varie, ora più leggere, ora più drammatiche, affrontando temi come amore, morte e solitudine, piccole grandi tragedie di persone comuni. Il tutto, come in un film, accompagnato da una colonna sonora fatta con canzoni come “What A Wonderful World” e “Free As A Bird”.
Guido Siliotto
“Quartieri”
Tunué, pp. 112 b/n, euro 12
Un lavoro ambizioso quello di Andrea Laprovitera e Niccolò Storai. Basta leggere l’introduzione, dove si cita l’Antologia di Spoon River, per capire che l’idea di partenza era quella di un’opera corale, con più protagonisti e con più storie intrecciate fra di loro. Il tutto è ambientato tra le strade e i palazzi di un quartiere – e qui viene in mente il maestro Will Eisner. Il tratto del pratese Storai – sponsorizzato dal regista Alessandro Benvenuti - e il suo netto bianco/nero sono particolarmente vitali e spontanei. La sceneggiatura curata da Laprovitera, se riesce bene nello svolgersi delle varie vicende, pecca nei dialoghi, a volte un po’ ingessati. Ad ogni modo, “Quartieri” si legge con piacere e coinvolge: le storie sono varie, ora più leggere, ora più drammatiche, affrontando temi come amore, morte e solitudine, piccole grandi tragedie di persone comuni. Il tutto, come in un film, accompagnato da una colonna sonora fatta con canzoni come “What A Wonderful World” e “Free As A Bird”.
Guido Siliotto
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