Bad Sector
“Chronoland”
Loki
Torna Massimo Magrini, alias Bad Sector, dopo l'ottimo “CMASA”, con un altro lavoro incentrato sulla memoria, stavolta da una prospettiva più intima e privata. Le tracce che compongono “Chronoland” sono infatti variamente ispirate ad alcuni accadimenti della sua vita, piccoli fatti che ne hanno caratterizzato in qualche modo il percorso e che hanno lasciato tracce indelebili e ricordi sempre vivi. Da questa idea di partenza, ogni brano è stato composto ripensando a quegli avvenimenti, in modo che le musiche li possano in qualche modo rappresentare o ne siano comunque uno sviluppo possibile da un punto di vista creativo. Questo il dato concettuale, anche se poi ciò che interessa di più è la resa finale. Da atmosfere tipicamente ambient si arriva a paesaggi più oscuri, senza disdegnare né parentesi melodiche, né detriti sonori e voci catturate qua e là. In sintesi, il risultato conferma le doti del musicista toscano, sempre capace di muoversi con personalità nel panorama dell'elettronica: poco incline a seguire le mode, Magrini continua il suo percorso e lo fa creando un proprio universo, ricco di sfumature.
Guido Siliotto
“Chronoland”
Loki
Torna Massimo Magrini, alias Bad Sector, dopo l'ottimo “CMASA”, con un altro lavoro incentrato sulla memoria, stavolta da una prospettiva più intima e privata. Le tracce che compongono “Chronoland” sono infatti variamente ispirate ad alcuni accadimenti della sua vita, piccoli fatti che ne hanno caratterizzato in qualche modo il percorso e che hanno lasciato tracce indelebili e ricordi sempre vivi. Da questa idea di partenza, ogni brano è stato composto ripensando a quegli avvenimenti, in modo che le musiche li possano in qualche modo rappresentare o ne siano comunque uno sviluppo possibile da un punto di vista creativo. Questo il dato concettuale, anche se poi ciò che interessa di più è la resa finale. Da atmosfere tipicamente ambient si arriva a paesaggi più oscuri, senza disdegnare né parentesi melodiche, né detriti sonori e voci catturate qua e là. In sintesi, il risultato conferma le doti del musicista toscano, sempre capace di muoversi con personalità nel panorama dell'elettronica: poco incline a seguire le mode, Magrini continua il suo percorso e lo fa creando un proprio universo, ricco di sfumature.
Guido Siliotto
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