Meteor
“Anemici – Sangue dalle rape”
In Limine / Sangue Dischi / Incisioni Rupestri / Bosco
Chiunque abbia un minimo di passione per la musica, nel senso anche di andare a cercare i dischi nei negozi, quei pochi che restano, o di farseli arrivare via Internet, quand'anche tale passione non sia quella insana dei collezionisti, ben conosce il fascino dei quarantacinque giri. Formato per nulla obsoleto, se è vero com'è vero che se ne continuano a stampare quanto e più di prima, sebbene si diffondano per lo più solo nei circuiti più o meno sotterranei. Ed è proprio in tale formato che i Meteor hanno deciso di proporre il proprio biglietto da visita, vista anche la durata esigua del lavoro. Scelta programmatica, questa della velocità: i loro concerti durano quindici minuti, le loro canzoni – senza titolo - al massimo due. E sono in tre i musicisti coinvolti, chitarra e batteria più un “trombone auto-costruito”. Una musica fatta di clangori che sembra partire da un hardcore messo nel frullatore per finire da qualche altra parte, non meglio identificata. Davvero devastanti, questi bresciani potrebbero diventare un culto.
Guido Siliotto
“Anemici – Sangue dalle rape”
In Limine / Sangue Dischi / Incisioni Rupestri / Bosco
Chiunque abbia un minimo di passione per la musica, nel senso anche di andare a cercare i dischi nei negozi, quei pochi che restano, o di farseli arrivare via Internet, quand'anche tale passione non sia quella insana dei collezionisti, ben conosce il fascino dei quarantacinque giri. Formato per nulla obsoleto, se è vero com'è vero che se ne continuano a stampare quanto e più di prima, sebbene si diffondano per lo più solo nei circuiti più o meno sotterranei. Ed è proprio in tale formato che i Meteor hanno deciso di proporre il proprio biglietto da visita, vista anche la durata esigua del lavoro. Scelta programmatica, questa della velocità: i loro concerti durano quindici minuti, le loro canzoni – senza titolo - al massimo due. E sono in tre i musicisti coinvolti, chitarra e batteria più un “trombone auto-costruito”. Una musica fatta di clangori che sembra partire da un hardcore messo nel frullatore per finire da qualche altra parte, non meglio identificata. Davvero devastanti, questi bresciani potrebbero diventare un culto.
Guido Siliotto
Nessun commento:
Posta un commento