Dirty Trainload
“Trashtown”
Otium
Nella scena blues italiana ogni tanto vengono fuori delle band che non intendono seguire la strada maestra, ma preferiscono guardare dalle parti di un suono in qualche modo alternativo a certi luoghi comuni. Sembrano avere tale indole i Dirty Trainload, duo barese che arriva al secondo album dopo l'esordio di tre anni fa. C'è stato un drastico cambio di formazione: al posto di Marco Del Noce, oggi presente solo come ospite, è arrivata la voce e la batteria di Livia Monteleone accanto al chitarrista Bob Cillo. I risultati sono ottimi e il cd risulta caldamente consigliato a chi ama il blues declinato secondo una prospettiva che lo vuole sporco, ossessivo ed abrasivo, dalle parti di Jon Spencer, per intenderci, citando uno dei nomi più noti. Perfetto, insomma, per chi ama questo tipo di sonorità, ma potrebbe far perdere la testa anche a quegli ascoltatori più tradizionalisti, grazie a un paio di doverosi tributi al passato con due cover come "Stranger's Blues" di Elmore James e "44" di Howlin' Wolf.
Guido Siliotto
“Trashtown”
Otium
Nella scena blues italiana ogni tanto vengono fuori delle band che non intendono seguire la strada maestra, ma preferiscono guardare dalle parti di un suono in qualche modo alternativo a certi luoghi comuni. Sembrano avere tale indole i Dirty Trainload, duo barese che arriva al secondo album dopo l'esordio di tre anni fa. C'è stato un drastico cambio di formazione: al posto di Marco Del Noce, oggi presente solo come ospite, è arrivata la voce e la batteria di Livia Monteleone accanto al chitarrista Bob Cillo. I risultati sono ottimi e il cd risulta caldamente consigliato a chi ama il blues declinato secondo una prospettiva che lo vuole sporco, ossessivo ed abrasivo, dalle parti di Jon Spencer, per intenderci, citando uno dei nomi più noti. Perfetto, insomma, per chi ama questo tipo di sonorità, ma potrebbe far perdere la testa anche a quegli ascoltatori più tradizionalisti, grazie a un paio di doverosi tributi al passato con due cover come "Stranger's Blues" di Elmore James e "44" di Howlin' Wolf.
Guido Siliotto
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