18 Carat Affair
“60/40”
Autoprodotto
Chiamatela chillwave, se vi va, però pare che il buon Denys Parker di queste cose si occupi già da tempi non sospetti, avendo iniziato nel “lontano” 2004 a comporre mescolando chitarre, tastiere e vecchi nastri analogici. Rubato il nome a una canzone firmata The Associates (se non la ricordate, ascoltatela su Youtube e capirete), il musicista-alchimista di Kansas City ha costruito una macchina del tempo ed è piombato nel 1982 e, per ambientarsi, ha cominciato a realizzare brevi brani strumentali totalmente calati in quelle atmosfere, fatte di colori sgargianti e pettinature impossibili. Dopo “Cassette Fantasy”, una collezione di brani improvvisati utilizzando un vecchio campionatore Casio, 18 Carat Affair è tornato con “60/40”, che possiamo salutare come il suo capolavoro, una collezione di brevi tracce strumentali registrate piuttosto male – l’effetto è, appunto, quello di un vecchio nastro ascoltato in uno stereo scalcinato – che rappresentano la summa delle sue ossessioni e sono una goduria per chi sia affamato di certe sonorità.
Guido Siliotto
“60/40”
Autoprodotto
Chiamatela chillwave, se vi va, però pare che il buon Denys Parker di queste cose si occupi già da tempi non sospetti, avendo iniziato nel “lontano” 2004 a comporre mescolando chitarre, tastiere e vecchi nastri analogici. Rubato il nome a una canzone firmata The Associates (se non la ricordate, ascoltatela su Youtube e capirete), il musicista-alchimista di Kansas City ha costruito una macchina del tempo ed è piombato nel 1982 e, per ambientarsi, ha cominciato a realizzare brevi brani strumentali totalmente calati in quelle atmosfere, fatte di colori sgargianti e pettinature impossibili. Dopo “Cassette Fantasy”, una collezione di brani improvvisati utilizzando un vecchio campionatore Casio, 18 Carat Affair è tornato con “60/40”, che possiamo salutare come il suo capolavoro, una collezione di brevi tracce strumentali registrate piuttosto male – l’effetto è, appunto, quello di un vecchio nastro ascoltato in uno stereo scalcinato – che rappresentano la summa delle sue ossessioni e sono una goduria per chi sia affamato di certe sonorità.
Guido Siliotto
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