lunedì 7 febbraio 2011

Tupolev

Tupolev
“Towers Of Sparks”
Valeot
Fa sempre piacere incrociare artisti che non provengono dalle solite lande, specialmente Stati Uniti o Regno Unito, ma che ci consentono di apprezzare lo stato di salute di scene musicali magari molto vicine a noi, eppure spesso sottovalutate o, peggio, ignorate. Cosa dire allora di questi Tupolev, quattro musicisti di base a Vienna, che propongono con questo loro secondo album, che segue il debutto “Memories Of Bjorn Bolssen” di tre anni fa, un'opera davvero intrigante. Innamorati di certe sonorità d'avanguardia e alla ricerca di soluzioni sonore non scontate, i Tupolev si muovono in territori ostici anche se, per loro stessa ammissione, hanno deciso di non seguire il percorso già intrapreso nel debutto, preferendo inseguire una maggiore concretezza nella struttura dei brani. L'incontro fra jazz e rock è foriero di buone sensazioni e il disco, che va comunque ascoltato con attenzione, ricco di idee e sfumature, riesce sempre a tenersi su alti livelli.
Guido Siliotto

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