“Cinquemila chilometri al secondo”
Coconino Press / Fandango, pp. 144 a colori, euro 17
Ha recentemente conquistato il primo premio al prestigioso festival francese di Angouleme come “Miglior fumetto dell'anno” (ancora un italiano dopo Hugo Pratt, Milo Manara, Attilio Micheluzzi, Vittorio Giardino e Gipi). “Cinquemila km al secondo”, graphic novel di Manuele Fior, è una travagliata storia d'amore, quella di Lucia e Piero, i quali, dopo la rottura della relazione, vanno via dall'Italia, lei in Norvegia, dove incontra un altro uomo che la farà diventare madre e lui al Cairo, dove lavora come archeologo. Ma nessuno dei due dimentica, fino all'inevitabile ritorno, ma l'incontro è amaro. Fior è sicuramente un autore con la A maiuscola: classe 1975, architetto, collabora con numerose riviste e ha già ottenuto svariati riconoscimenti in Italia e all'estero. E anche lui, come i personaggi del suo libro, non sta in Italia: dopo alcuni anni a Berlino, ha deciso di vivere a Parigi. Un'opera di altissimo livello qualitativo, per la delicatezza dei temi trattati e per lo stile davvero personale, sia nel tratto che nell'uso magistrale dell'acquerello.
Guido Siliotto
Ha recentemente conquistato il primo premio al prestigioso festival francese di Angouleme come “Miglior fumetto dell'anno” (ancora un italiano dopo Hugo Pratt, Milo Manara, Attilio Micheluzzi, Vittorio Giardino e Gipi). “Cinquemila km al secondo”, graphic novel di Manuele Fior, è una travagliata storia d'amore, quella di Lucia e Piero, i quali, dopo la rottura della relazione, vanno via dall'Italia, lei in Norvegia, dove incontra un altro uomo che la farà diventare madre e lui al Cairo, dove lavora come archeologo. Ma nessuno dei due dimentica, fino all'inevitabile ritorno, ma l'incontro è amaro. Fior è sicuramente un autore con la A maiuscola: classe 1975, architetto, collabora con numerose riviste e ha già ottenuto svariati riconoscimenti in Italia e all'estero. E anche lui, come i personaggi del suo libro, non sta in Italia: dopo alcuni anni a Berlino, ha deciso di vivere a Parigi. Un'opera di altissimo livello qualitativo, per la delicatezza dei temi trattati e per lo stile davvero personale, sia nel tratto che nell'uso magistrale dell'acquerello.
Guido Siliotto
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