“Everywhere At Once”
Sleeping Star
Terzo album per la band composta da Andrea Giommi (basso e voce), Nicola Romani (batteria) e Federico Antonioni (sintetizzatori) e ancora un passo avanti. Di sicuro il disco più riuscito, ma anche il più ambizioso del terzetto. Raccoglie dal passato lo spirito math-noise, ma rende tutto più complicato grazie all'emersione di una serie di influenze che contribuiscono in maniera notevole a un'evoluzione stilistica piuttosto intrigante. Cresce l'attenzione per la forma-canzone tradizionale, lasciando però che, brano dopo brano, l'indole compositiva si lasci coinvolgere ora dalla psichedelia, ora dalla violenza al calor bianco, ora dall'elettronica più ritmata. Per lo più abrasivo e e spigoloso, il suono della band coinvolge e il disco, vagamente spiazzante nel suo confrontarsi coi miti sessanta e settanta, convince a più di un ascolto. Non tutto e a fuoco, ma non è certo la perfezione che vogliamo da band come queste, bensì il coraggio di osare. In una parola: bravi.
Terzo album per la band composta da Andrea Giommi (basso e voce), Nicola Romani (batteria) e Federico Antonioni (sintetizzatori) e ancora un passo avanti. Di sicuro il disco più riuscito, ma anche il più ambizioso del terzetto. Raccoglie dal passato lo spirito math-noise, ma rende tutto più complicato grazie all'emersione di una serie di influenze che contribuiscono in maniera notevole a un'evoluzione stilistica piuttosto intrigante. Cresce l'attenzione per la forma-canzone tradizionale, lasciando però che, brano dopo brano, l'indole compositiva si lasci coinvolgere ora dalla psichedelia, ora dalla violenza al calor bianco, ora dall'elettronica più ritmata. Per lo più abrasivo e e spigoloso, il suono della band coinvolge e il disco, vagamente spiazzante nel suo confrontarsi coi miti sessanta e settanta, convince a più di un ascolto. Non tutto e a fuoco, ma non è certo la perfezione che vogliamo da band come queste, bensì il coraggio di osare. In una parola: bravi.
Guido Siliotto
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