“Buzz Aldrin”
Unhip / Ghost
E' arrivata alla fine una delle migliori uscite italiane del 2010, l'atteso debutto del trio bolognese d'adozione che ha scelto di chiamarsi come il secondo uomo ad aver messo piede sulla Luna. La vicenda artistica dei Buzz Aldrin inizia nel 2009 grazie a Myspace e alla fama cresciuta a suon di concerti. Poi, finalmente, il disco d'esordio, che conferma ogni buona impressione e mette la band subito al centro della scena. Nove brani che non lasciano respiro e che si nutrono di post-punk e new-wave, guardando però anche alle migliori formazioni che, oggi, sono capaci di tenere viva quella fiamma. Se, da un lato, non è un reato parlare di Pil e Killing Joke, val la pena citare come coordinate anche Liars e Health. Una tensione costante, arrangiamenti capaci di coniugare ritmi tribali con clangori industrial, forgiando un'atmosfera cupa e sinistra. Non sta nell'originalità assoluta il vero punto di forza, anche se in Italia di band così non ce ne sono molte, quanto soprattutto nella bontà del risultato. Un esordio folgorante.
Guido Siliotto
E' arrivata alla fine una delle migliori uscite italiane del 2010, l'atteso debutto del trio bolognese d'adozione che ha scelto di chiamarsi come il secondo uomo ad aver messo piede sulla Luna. La vicenda artistica dei Buzz Aldrin inizia nel 2009 grazie a Myspace e alla fama cresciuta a suon di concerti. Poi, finalmente, il disco d'esordio, che conferma ogni buona impressione e mette la band subito al centro della scena. Nove brani che non lasciano respiro e che si nutrono di post-punk e new-wave, guardando però anche alle migliori formazioni che, oggi, sono capaci di tenere viva quella fiamma. Se, da un lato, non è un reato parlare di Pil e Killing Joke, val la pena citare come coordinate anche Liars e Health. Una tensione costante, arrangiamenti capaci di coniugare ritmi tribali con clangori industrial, forgiando un'atmosfera cupa e sinistra. Non sta nell'originalità assoluta il vero punto di forza, anche se in Italia di band così non ce ne sono molte, quanto soprattutto nella bontà del risultato. Un esordio folgorante.
Guido Siliotto
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