“Cercando niente”
Niente
Non smetteremo mai di consigliarvi l'ascolto delle uscite discografiche che provengono, con regolarità ormai da oltre un anno, da questa vitale etichetta che si chiama Niente Records. E non smetteremo mai di ritenere Edo Grandi e Maurizio Gusmerini, che ne sono i fondatori, due tra le menti più lucide dell'underground italiano. Un ruolo conquistato sul campo anche grazie al progetto St.ride, col quale hanno fatto evolvere nel tempo, senza mai ripetersi, con instancabile voglia di raggiungere nuovi obiettivi per fagocitarli e andare ancora avanti, un'idea musicale acuta e personale. In questo disco, che è anche il sesto volume pubblicato da Niente Records, cambiano di nuovo le carte in tavola, convinti che sia necessario recuperare l'uso della voce in maniera più tradizionale. Ma, per loro, il recupero è per guardare sempre oltre e la forma canzone è il pretesto per disturbare ancora una volta i nostri sonni. Oltre l'elettronica, stavolta c'è anche una chitarra e Andrea Ferraris alla batteria, per una parvenza di rock, che più blasfemo non si può.
Guido Siliotto
Non smetteremo mai di consigliarvi l'ascolto delle uscite discografiche che provengono, con regolarità ormai da oltre un anno, da questa vitale etichetta che si chiama Niente Records. E non smetteremo mai di ritenere Edo Grandi e Maurizio Gusmerini, che ne sono i fondatori, due tra le menti più lucide dell'underground italiano. Un ruolo conquistato sul campo anche grazie al progetto St.ride, col quale hanno fatto evolvere nel tempo, senza mai ripetersi, con instancabile voglia di raggiungere nuovi obiettivi per fagocitarli e andare ancora avanti, un'idea musicale acuta e personale. In questo disco, che è anche il sesto volume pubblicato da Niente Records, cambiano di nuovo le carte in tavola, convinti che sia necessario recuperare l'uso della voce in maniera più tradizionale. Ma, per loro, il recupero è per guardare sempre oltre e la forma canzone è il pretesto per disturbare ancora una volta i nostri sonni. Oltre l'elettronica, stavolta c'è anche una chitarra e Andrea Ferraris alla batteria, per una parvenza di rock, che più blasfemo non si può.
Guido Siliotto
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