“Heraclite”
Naxo / Urgence Disk
Nel marasma di uscite discografiche, ogni tanto ce n'è qualcuna che, per qualche particolare motivo, riesce a farsi strada e stimolare la curiosità. Non è facile, ma questo cd firmato Heraclite parte con una marcia in più, vista l'idea di partenza, quella di musicare nientemeno che le parole dell'antico filosofo greco Eraclito (quello del celebre aforisma “Tutto scorre”, per intenderci). Ma lungi dal voler dare ad esse un abito pomposo e solenne, questa band - che annovera musicisti francesi, svizzeri e greci - opta per una forma musicale molto vicina al post-punk più tribale. Un suono che richiama alla mente – tra le altre – band come 23 Skidoo e, a tratti, Blurt, vista anche la presenza di un sassofonista oltre al classico trio chitarra-basso-batteria. La voce, però, resta il tratto distintivo, impegnata a cantare le parole del filosofo, non senza creare un certo senso di spaesamento all'ascolto, vista la particolarità dell'idioma prescelto, il greco antico. Nel complesso si tratta comunque di un disco che lascia soddisfatti, specie nei suoi momenti più ritmati, c'è solo da chiedersi cosa Gautier Degandt e soci si inventeranno per il futuro.
Nel marasma di uscite discografiche, ogni tanto ce n'è qualcuna che, per qualche particolare motivo, riesce a farsi strada e stimolare la curiosità. Non è facile, ma questo cd firmato Heraclite parte con una marcia in più, vista l'idea di partenza, quella di musicare nientemeno che le parole dell'antico filosofo greco Eraclito (quello del celebre aforisma “Tutto scorre”, per intenderci). Ma lungi dal voler dare ad esse un abito pomposo e solenne, questa band - che annovera musicisti francesi, svizzeri e greci - opta per una forma musicale molto vicina al post-punk più tribale. Un suono che richiama alla mente – tra le altre – band come 23 Skidoo e, a tratti, Blurt, vista anche la presenza di un sassofonista oltre al classico trio chitarra-basso-batteria. La voce, però, resta il tratto distintivo, impegnata a cantare le parole del filosofo, non senza creare un certo senso di spaesamento all'ascolto, vista la particolarità dell'idioma prescelto, il greco antico. Nel complesso si tratta comunque di un disco che lascia soddisfatti, specie nei suoi momenti più ritmati, c'è solo da chiedersi cosa Gautier Degandt e soci si inventeranno per il futuro.
Guido Siliotto
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