“Culture Reject”
White Whale
Ruota attorno alla figura del polistrumentista Michael O'Connell questo lavoro firmato Culture Reject, esordio solista del musicista canadese dopo l'esperienza con i Black Cabbage, band attiva nella scena di Montreal. È lui che firma tutte le canzoni, pur avvalendosi della collaborazione di una miriade di amici e artisti - compresa una sezione fiati - compagni d'avventura e di jam casalinghe. Del resto, fin dal primo ascolto, si capisce che l'idea di fondo era quella di mescolare le carte, non fermarsi alle prime ispirazioni, ma abbandonarsi, nella composizione così come negli arrangiamenti, alle influenze più svariate, frutto dei viaggi di O'Connell tra Africa e Cuba. Ecco allora che accanto alle radici folk e al massimo rispetto per la classica forma canzone, si inseriscono elementi tratti da culture diverse, magari piccole sfumature che contribuiscono però a rendere interessante un lavoro per altri versi tutto sommato convenzionale. Ne viene fuori un gioiellino, magari piccolo piccolo, ma comunque consigliato.
Guido Siliotto
Ruota attorno alla figura del polistrumentista Michael O'Connell questo lavoro firmato Culture Reject, esordio solista del musicista canadese dopo l'esperienza con i Black Cabbage, band attiva nella scena di Montreal. È lui che firma tutte le canzoni, pur avvalendosi della collaborazione di una miriade di amici e artisti - compresa una sezione fiati - compagni d'avventura e di jam casalinghe. Del resto, fin dal primo ascolto, si capisce che l'idea di fondo era quella di mescolare le carte, non fermarsi alle prime ispirazioni, ma abbandonarsi, nella composizione così come negli arrangiamenti, alle influenze più svariate, frutto dei viaggi di O'Connell tra Africa e Cuba. Ecco allora che accanto alle radici folk e al massimo rispetto per la classica forma canzone, si inseriscono elementi tratti da culture diverse, magari piccole sfumature che contribuiscono però a rendere interessante un lavoro per altri versi tutto sommato convenzionale. Ne viene fuori un gioiellino, magari piccolo piccolo, ma comunque consigliato.
Guido Siliotto
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