“Techno Lovers”
Shyrec
Si può ancora suonare elettronica senza usare i computer? Certo che sì, ma per farlo bisogna quasi imporselo, facile altrimenti cadere in tentazione e cercare sempre più facili scorciatoie. Da questo dogma, il trio che ha scelto di chiamarsi Wora Wora Washington procede su binari che raccolgono la lezione della new wave, elaborando il suono armati di chitarra, basso e drum-machine, ma soprattutto tante tastiere vintage, col suono caldo e potente. Urlano un sacco, sudano e si divertono e corrono come dei pazzi, dritti alla meta. Ci vuole poco più di mezz'ora per questo biglietto da visita - pubblicato dall'etichetta veneziana Shyrec con copertina accattivante - che, non a caso, si chiama “Techno Lovers”, proprio per questa tendenza a scaldare il cuore con una visione un po' romantica della tecnologia. Non sarà un capolavoro questo disco, ma nella sua urgenza sa farsi largo tra i mille ascolti del presente.
Guido Siliotto
Si può ancora suonare elettronica senza usare i computer? Certo che sì, ma per farlo bisogna quasi imporselo, facile altrimenti cadere in tentazione e cercare sempre più facili scorciatoie. Da questo dogma, il trio che ha scelto di chiamarsi Wora Wora Washington procede su binari che raccolgono la lezione della new wave, elaborando il suono armati di chitarra, basso e drum-machine, ma soprattutto tante tastiere vintage, col suono caldo e potente. Urlano un sacco, sudano e si divertono e corrono come dei pazzi, dritti alla meta. Ci vuole poco più di mezz'ora per questo biglietto da visita - pubblicato dall'etichetta veneziana Shyrec con copertina accattivante - che, non a caso, si chiama “Techno Lovers”, proprio per questa tendenza a scaldare il cuore con una visione un po' romantica della tecnologia. Non sarà un capolavoro questo disco, ma nella sua urgenza sa farsi largo tra i mille ascolti del presente.
Guido Siliotto
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