Pissed Jeans, “King Of Jeans”, Sub Pop
Arrivano alla terza prova, assai attesa, i Pissed Jeans. Anche stavolta è la leggendaria Sub Pop, l’etichetta-chiave del grunge, a dare fiducia a questi quattro ragazzoni della Pennsylvania, sempre fieri del nome assurdo che hanno scelto per la propria band. “King Of Jeans” prosegue sulla rotta che già li fece apprezzare, eccome, per il precedente “Hope For Men”, che proponeva, con un occhio al passato, una insana miscela di hard-rock, punk e noise. Non è possibile neppure per queste nuove tracce segnalare grosse novità: ancora ben in evidenza la voce sguaiata di Matt Korvette, mentre la sezione ritmica si conferma granitica e implacabile. Al solito, la chitarra genera una discreta quantità di riff sopraffini, abrasivi al punto giusto. Insomma, ciò che ancora una volta colpisce è la capacità di scrivere grandi canzoni e la facilità con cui queste riescano a farsi spazio pur nel deflagrante pandemonio generato dal combo.
Guido Siliotto
Arrivano alla terza prova, assai attesa, i Pissed Jeans. Anche stavolta è la leggendaria Sub Pop, l’etichetta-chiave del grunge, a dare fiducia a questi quattro ragazzoni della Pennsylvania, sempre fieri del nome assurdo che hanno scelto per la propria band. “King Of Jeans” prosegue sulla rotta che già li fece apprezzare, eccome, per il precedente “Hope For Men”, che proponeva, con un occhio al passato, una insana miscela di hard-rock, punk e noise. Non è possibile neppure per queste nuove tracce segnalare grosse novità: ancora ben in evidenza la voce sguaiata di Matt Korvette, mentre la sezione ritmica si conferma granitica e implacabile. Al solito, la chitarra genera una discreta quantità di riff sopraffini, abrasivi al punto giusto. Insomma, ciò che ancora una volta colpisce è la capacità di scrivere grandi canzoni e la facilità con cui queste riescano a farsi spazio pur nel deflagrante pandemonio generato dal combo.
Guido Siliotto
Nessun commento:
Posta un commento