Not Moving, “Black'n'wild / Sinnermen”, Spit/Fire
Primi anni ottanta, un nome sta incendiando il nuovo rock italiano: è quello dei Not Moving, che coi loro concerti impazzano sue giù per la penisola. Vista la passione del pubblico, è chiaro che ci vuole un disco, ma è meglio cominciare con un ep, poi si vedrà. Nell'85 esce “Black'n'wild” ed è subito punk'n'roll di quello tosto, cinque tracce grezze e sfrontate al punto giusto. Passa poco più di un anno ed arriva finalmente il primo album: si chiama “Sinnermen” una delle migliori uscite tricolore di quel decennio. Mai prima d'ora su cd, questo pezzo di storia viene riproposto dalla stessa etichetta di allora, la fiorentina Spittle, nel mixaggio originario, il tutto arricchito da quattro outtakes.
Primi anni ottanta, un nome sta incendiando il nuovo rock italiano: è quello dei Not Moving, che coi loro concerti impazzano sue giù per la penisola. Vista la passione del pubblico, è chiaro che ci vuole un disco, ma è meglio cominciare con un ep, poi si vedrà. Nell'85 esce “Black'n'wild” ed è subito punk'n'roll di quello tosto, cinque tracce grezze e sfrontate al punto giusto. Passa poco più di un anno ed arriva finalmente il primo album: si chiama “Sinnermen” una delle migliori uscite tricolore di quel decennio. Mai prima d'ora su cd, questo pezzo di storia viene riproposto dalla stessa etichetta di allora, la fiorentina Spittle, nel mixaggio originario, il tutto arricchito da quattro outtakes.
Guido Siliotto
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