"Delay Jesus ’68"
Hypershape/Il Verso Del Cinghiale
Sono solo in due, ma a dispetto del numero fanno parecchio baccano. In realtà, ponendosi come duo basso-batteria – con qualche inserto di tastiera - ci si potrebbe aspettare qualcosa di particolarmente sperimentale, e invece The Great Saunites chiariscono fin dalla prima traccia che il loro percorso è assai più tradizionalista e questi ragazzi di Lodi dimostrano di avere a casa una bella collezione di dischi. Pescano a piene mani dall'hard rock più classico e da certa psichedelia, per finire in un contesto che senza problemi potremmo definire noise. Facile immaginare che i pezzi nascano da lunghe jam in sala prove e questi flussi di coscenza vanno poi a costituire le lunghe tracce contenute nel cd. L'atmosfera che si respira, comunque, è cupa e a tratti inquiteante e i due sono molto bravi, ottimi sia il drumming ossessivo che le linee di basso che tengono in piedi l'aspetto melodico. Con un maggiore dinamismo compositivo, il prossimo album potrebbe fare il botto.
Guido Siliotto
Nessun commento:
Posta un commento