“What It Means To Be Left-Handed”
Fat Cat
Arriva al settimo album la creatura di Adam Pierce, fiore all'occhiello in casa Fat Cat. “What It Means To Be Left-Handed” è il nuovo cd targato Mice Parade in oltre dieci anni di attività, periodo in cui la band ha conservato ottime credenziali grazie alla sempre buona qualità dei suoi lavori. E non fa eccezione neppure questa ultima raccolta, tredici canzoni (compresa “Mallo Cup”, cover dei Lemonheads), che, come è d'abitudine, spaziano nel panorama pop senza una bussola che costringa a mantenere salda la rotta, ma col gusto un po' artigianale di mescolare le carte, a volte in maniera fin troppo libera, tanto da rischiare lo spaesamento in chi ascolta. Se, dunque, è inutile cercare per Mice Parade un vero genere di riferimento, ma occorre citare indie-pop, folk, musica etnica, jazz e quant'altro, ciò che soccorre il recensore nel dare un giudizio è la indiscutibile bellezza delle canzoni ivi contenute, che sono il frutto di un viaggio musicale che va dall'Africa al Brasile fino al mediterraneo, conservando intatto gusto e poetica.
Guido Siliotto
Arriva al settimo album la creatura di Adam Pierce, fiore all'occhiello in casa Fat Cat. “What It Means To Be Left-Handed” è il nuovo cd targato Mice Parade in oltre dieci anni di attività, periodo in cui la band ha conservato ottime credenziali grazie alla sempre buona qualità dei suoi lavori. E non fa eccezione neppure questa ultima raccolta, tredici canzoni (compresa “Mallo Cup”, cover dei Lemonheads), che, come è d'abitudine, spaziano nel panorama pop senza una bussola che costringa a mantenere salda la rotta, ma col gusto un po' artigianale di mescolare le carte, a volte in maniera fin troppo libera, tanto da rischiare lo spaesamento in chi ascolta. Se, dunque, è inutile cercare per Mice Parade un vero genere di riferimento, ma occorre citare indie-pop, folk, musica etnica, jazz e quant'altro, ciò che soccorre il recensore nel dare un giudizio è la indiscutibile bellezza delle canzoni ivi contenute, che sono il frutto di un viaggio musicale che va dall'Africa al Brasile fino al mediterraneo, conservando intatto gusto e poetica.
Guido Siliotto
Nessun commento:
Posta un commento