The Lonely Rat, “The Lonely Rat”, Ghost
Ogni tanto fa piacere mettere su un disco e scoprire che contiene semplicemente una manciata di belle canzoni, suonate con una chitarra acustica e cantate con adeguata passione, senza particolari pretese se non quella di comunicare una certa urgenza espressiva con acume e immediatezza. È questa la prima sensazione che viene fuori dall’ascolto dell’esordio firmato The Lonely Rat, pseudonimo che cela Matteo Griziotti, già leader dei Merci Miss Monroe, apprezzata band del circuito underground milanese. Le 13 canzoni che compongono il cd omonimo sono nate tra un impegno e l’altro della band di provenienza, in un angolino, solo soletto a pizzicare la sei corde e a cantare con voce sommessa. Potevano rimanere nel cassetto, ma l’etichetta varesina Ghost Records ha pensato bene di pubblicarle. L’artista ha perciò deciso finalmente di chiudersi in studio e, con l'aiuto dell’amico Mr. Henry, le ha registrate così come erano nate, senza sfarzi né orpelli, per la nostra soddisfazione. Il risultato è un bel disco, che si ascolta con piacere, dove il nostro si lascia ispirare un po' dalle proprie emozioni e un po' dai propri fantasmi. Un buon esordio che fa ritenere opportuno, a breve, un adeguato seguito.
Guido Siliotto
Ogni tanto fa piacere mettere su un disco e scoprire che contiene semplicemente una manciata di belle canzoni, suonate con una chitarra acustica e cantate con adeguata passione, senza particolari pretese se non quella di comunicare una certa urgenza espressiva con acume e immediatezza. È questa la prima sensazione che viene fuori dall’ascolto dell’esordio firmato The Lonely Rat, pseudonimo che cela Matteo Griziotti, già leader dei Merci Miss Monroe, apprezzata band del circuito underground milanese. Le 13 canzoni che compongono il cd omonimo sono nate tra un impegno e l’altro della band di provenienza, in un angolino, solo soletto a pizzicare la sei corde e a cantare con voce sommessa. Potevano rimanere nel cassetto, ma l’etichetta varesina Ghost Records ha pensato bene di pubblicarle. L’artista ha perciò deciso finalmente di chiudersi in studio e, con l'aiuto dell’amico Mr. Henry, le ha registrate così come erano nate, senza sfarzi né orpelli, per la nostra soddisfazione. Il risultato è un bel disco, che si ascolta con piacere, dove il nostro si lascia ispirare un po' dalle proprie emozioni e un po' dai propri fantasmi. Un buon esordio che fa ritenere opportuno, a breve, un adeguato seguito.
Guido Siliotto
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