“The Talking Bass”
Long Song
Giovanni Maier, classe 1965, è un contrabbassista coi fiocchi, uno che ha suonato con gente del calibro di Rava e Trovesi, ma anche con un chitarrista come Marc Ribot. Insomma, credenziali di tutto rispetto, tanto che sul suo nuovo cd pubblicato da Long Song Records si poteva giustamente riporre qualche lecita aspettativa. Assieme a lui, ecco Luca Calabrese alla tromba, Emanuele Parrini al violino e alla viola e Scott Amendola alla batteria, per un classico quartetto. Il disco non delude affatto e risulta un perfetto esempio di jazz libero e scapestrato, messo in piedi da musicisti molto bravi ciascuno nel proprio strumento, ma soprattutto capaci di un dialogo avvincente. Tutte le composizioni sono di Maier, canovacci sui quali ciascuno ha saputo dare il meglio di sé. Come scritto a chiare lettere nelle note d'accompagnamento, tutte le tracce sono “first take”, ossia “buona la prima”, a soddisfare un'urgenza espressiva che diventa il fuoco ardente di queste nove tracce. Scelta da condividere, visti i risultati, che non tradiscono affatto le intenzioni di partenza.
Guido Siliotto
Giovanni Maier, classe 1965, è un contrabbassista coi fiocchi, uno che ha suonato con gente del calibro di Rava e Trovesi, ma anche con un chitarrista come Marc Ribot. Insomma, credenziali di tutto rispetto, tanto che sul suo nuovo cd pubblicato da Long Song Records si poteva giustamente riporre qualche lecita aspettativa. Assieme a lui, ecco Luca Calabrese alla tromba, Emanuele Parrini al violino e alla viola e Scott Amendola alla batteria, per un classico quartetto. Il disco non delude affatto e risulta un perfetto esempio di jazz libero e scapestrato, messo in piedi da musicisti molto bravi ciascuno nel proprio strumento, ma soprattutto capaci di un dialogo avvincente. Tutte le composizioni sono di Maier, canovacci sui quali ciascuno ha saputo dare il meglio di sé. Come scritto a chiare lettere nelle note d'accompagnamento, tutte le tracce sono “first take”, ossia “buona la prima”, a soddisfare un'urgenza espressiva che diventa il fuoco ardente di queste nove tracce. Scelta da condividere, visti i risultati, che non tradiscono affatto le intenzioni di partenza.
Guido Siliotto
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