
Rispetto ai dischi precedenti, dove reinterpretavate brani più o meno celebri, ora quasi tutti i brani sono composti da voi. Vi siete dunque appropriati di quel linguaggio musicale.
Comporre musica nuova è molto stimolante, ma ci piace anche mischiare vecchio e nuovo, originale ed edito. Se poi ci si confronta con maestri come Piccioni, Umiliani, Morricone e Bacalov direi che si è in buona compagnia. Ovviamente ora abbiamo cinque anni di storia come gruppo, per cui viene anche molto più facile sviluppare insieme idee e spunti musicali.
Com'è nato questo nuovo cd?
La realizzazione di questo disco è stata, sinceramente, un po' un azzardo. Abbiamo deciso di chiuderci in studio a New York per cinque giorni e sapevamo che dovevamo uscirne con un disco. Non volevamo perdere la freschezza che guadagni quando hai tempi forzati, ma non avevamo molto chiaro quello che sarebbe potuto succedere. Abbiamo selezionato un po' di idee prima di entrare in studio: riff, temi, ritmi e via dicendo, ma credo che onestamente nessuno di noi si sarebbe mai immaginato che saremmo riusciti a fare tutto questo.
Il pezzo nasce sempre dall'improvvisazione?
Dipende. Alcuni brani nascono più di getto, altri invece sono costruiti a partire da idee più strutturate che ognuno di noi può portare. In questo disco, ad esempio, "Uh Ah Brr", "Il Pacco" e "La banda del BBQ" nascono dal plettro di Massimo Martellotta, "Arrivederci e Grazie" è invece un'idea del bassista Luca Cavina, mentre "Pioggia e cemento" è stata strutturata da Enrico Gabrielli. Poi ogni brano viene ampiamente rielaborato con il contributo di tutti, altrimenti il divertimento dove va a finire?
State avendo buoni consensi anche all'estero.
È vero, ma c'è ancora tanto lavoro da fare. L'Europa è molto difficile da approcciare, ci sono tante nazioni, ognuna con le sue peculiarità, mentre gli Stati Uniti sono geograficamente molto lontani e riusciamo ad andarci molto meno di quanto vorremmo. Per ora ci concentreremo sull'Italia, suoneremo un po' nel vecchio continente in primavera, mentre gli States dovranno aspettare l'autunno.
Guido Siliotto