Tom Moto, “Junk”, Lizard
Sono in tre, vengono da Pisa e giungono all'esordio discografico dopo un bel po' di gavetta live. Marco Calcaprina (tromba e trombone), Giulio Tosi (basso) e Juri Massa (batteria) riscuotono fiducia presso Lizard Records, che ne licenzia questo primo cd, “Junk”. Il loro immaginario ruota attorno alla figura di Charles Bukowski e del suo “Post Office”: da lì prendono il nome e da lì rubano qualche pagina, qui recitata dall'amico Alex Zobel (alla cui memoria dedicano il disco). E la musica? Un'insana ed eccitante miscela di funk, jazz e noise. Tutto qui. Suonata bene, benissimo, con l'aiuto di qualche ospite, come Matteo Anelli dei Gatti Mezzi (contrabbasso in un paio di tracce). Facile, se non inevitabile, che alla mente tornino gli Zu, senz'altro padri putativi del trio toscano, se non altro per la struttura stessa dell'ensemble e per la scelta di calcare i medesimi territori sonori. Tutt'altro che cloni, però, i Tom Moto sono fin da ora una stella luminosa dell'underground italico. Siamo qui per seguirne le gesta. Per un assaggio della loro musica o (perché no?) contattarli per acquistare il cd, andare su www.myspace.com/tommotoband.
Guido Siliotto
Sono in tre, vengono da Pisa e giungono all'esordio discografico dopo un bel po' di gavetta live. Marco Calcaprina (tromba e trombone), Giulio Tosi (basso) e Juri Massa (batteria) riscuotono fiducia presso Lizard Records, che ne licenzia questo primo cd, “Junk”. Il loro immaginario ruota attorno alla figura di Charles Bukowski e del suo “Post Office”: da lì prendono il nome e da lì rubano qualche pagina, qui recitata dall'amico Alex Zobel (alla cui memoria dedicano il disco). E la musica? Un'insana ed eccitante miscela di funk, jazz e noise. Tutto qui. Suonata bene, benissimo, con l'aiuto di qualche ospite, come Matteo Anelli dei Gatti Mezzi (contrabbasso in un paio di tracce). Facile, se non inevitabile, che alla mente tornino gli Zu, senz'altro padri putativi del trio toscano, se non altro per la struttura stessa dell'ensemble e per la scelta di calcare i medesimi territori sonori. Tutt'altro che cloni, però, i Tom Moto sono fin da ora una stella luminosa dell'underground italico. Siamo qui per seguirne le gesta. Per un assaggio della loro musica o (perché no?) contattarli per acquistare il cd, andare su www.myspace.com/tommotoband.
Guido Siliotto
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