mercoledì 8 dicembre 2010

Hugo Race

Hugo Race
"Fatalists"
Interbang
C'è da un quarto di secolo Hugo Race sulle mappe del buon rock. Il tempo passa, qualche ruga in più, ma l'artista australiano non perde colpi. "Fatalists" (vinile viola in edizione limitata 599 copie) segna un tassello importante nella carriera del musicista di Melbourne, già membro originario dei Bad Seeds di Nick Cave e poi alla guida, negli anni ottanta, di The Wreckery. Uscito per l'italiana Interbang, a ricordarci del legame tra Race e il nostro paese - come confermano anche le collaborazioni passate con Cesare Basile e Afterhours -, non smentisce la predilezione per la matrice blues, venata di romantica psichedelia, ad impreziosire un songwriting sincero ed ispiratissimo. Il disco, ci dicono le note, è nato per caso, proprio in Italia, durante un periodo di convalescenza per la polmonite, ed è un concept album sulla morte e sulla fragilità umana. Il suono è prevalentemente acustico, i toni introspettivi, le composizioni semplici nella struttura quanto efficaci, per nulla inclini ai colpi ad effetto, a dimostrazione che la classe non è acqua.
Guido Siliotto

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