mercoledì 16 dicembre 2009

Pierpaolo De Iulis - Crollo Nervoso

Pierpaolo De Iulis
"Crollo Nervoso"
Spittle
Finalmente disponibile in dvd “Crollo nervoso”, il documentario realizzato da Pierpaolo De Iulis per Rave Up Multimedia, pubblicato dall'etichetta fiorentina Spittle, ormai da tempo impegnata nel recupero di materiale raro e prezioso della new-wave italiana. Si tratta di un lavoro diviso in tre parti, che analizza il percorso del rock tricolore dalla fine degli anni settanta a tutta la prima metà del decennio successivo. Protagoniste quelle realtà, che, pur rifacendosi al modello inglese e americano, seppero tuttavia evidenziare delle peculiarità tali da renderle comunque vive e originali. Non poteva mancare un capitolo intitolato “Firenze Sogna”, dove si racconta di come la città toscana sia stata quella col maggior numero di band, capaci di una vivace commistione tra musica e arte, coinvolgendo anche la moda e il design. E si ricorda che è qui che è nato il gruppo che poi ha avuto maggiore fortuna, seppure in una fase successiva e con un inesorabile tradimento delle sonorità degli esordi: i Litfiba. Non mancano poi giusti tributi alle altre band - Diaframma, Neon e Pankow su tutte - e alle etichette, come Contempo, ricordando che la gran parte dei protagonisti di quell'epoca sono ancora variamente coinvolti con la musica e l'arte. Il capitolo legato a Bologna sottolinea l'importanza della Italian Records di Oderso Rubini e del lavoro anche divulgativo di un giornalista come Red Ronnie. Punta di diamante di quella scena erano i Gaznevada, protagonisti di un percorso che li condusse dal grezzo punk degli esordi a una raffinata new-wave molto personale. Ma “Onde emiliane” è anche CCCP, ad oggi uno dei contributi più significativi all'evoluzione del rock tricolore. Nella puntata intitolata “Italia Wiva” si racconta – tra l'altro - della magnifica Pordenone del Great Complotto, della scena genovese di Scortilla e Dirty Actions, oltre a riferire degli inclassificabili Krisma e della “vesuwave” dei partenopei Bisca. Ricco di interviste e rarissimi filmati, “Crollo nervoso” diventa un documento indispensabile per chiunque voglia conoscere uno dei momenti più intensi e vitali della cultura giovanile nel nostro paese. In allegato c'è un bel cd, “Tracce magnetiche”, raccolta compilata dal giornalista Federico Guglielmi col meglio della sua immensa collezione di demo-tape dell'epoca.
Guido Siliotto

Lydia Lunch

Lydia Lunch
“Big Sexy Noise”
Sartorial
Lydia Lunch ha davvero bisogno di ben poche presentazioni. Musica, poesia, cinema: non ha mai avuto paura di confrontarsi con le più svariate forme d'arte, facendolo sempre e naturalmente a modo suo. Frequenta il rock dai tempi della no-wave, di cui fu giovanissima protagonista coi suoi Teenage Jesus and the Jerks, una delle quattro band presenti sulla leggendaria raccolta-manifesto “No New York”. Oggi, a distanza di tanti anni, non pone alcun freno alla sua creatività, come hanno dimostrato i concerti italiani di qualche mese fa, che avevano surriscaldato le aspettative per questo nuovo album, dal titolo più che adeguato alla sua personalità: “Big Sexy Noise”. Il ritorno avviene in compagnia dei tre Gallon Drunk James Johnston (chitarra), Terry Edwards (sax) e Ian White (batteria), che già l'avevano accompagnata durante l'ultimo tour e che sono stati anche qui capaci di portare a termine un ottimo lavoro. Il suono del disco è sporco, denso e sensuale, figlio dell'incontro tra un blues malato e un insano free-jazz. Su tutto, la voce di Lydia, cinica regina del rock'n'roll.
Guido Siliotto

Uncode Duello

Uncode Duello
“Tre”
Wallace
Il ritorno degli Uncode Duello è all'insegna dell'essenzialità. Sono solo in due, stavolta, Xabier Iriondo e Paolo Cantù, alle prese con gli strumenti martoriati che caratterizzano il suono di questa ennesima sfida. E in due parti si divide questo ep (pubblicato anche in vinile), solo ventitré minuti di musica, esigua durata che però basta per decretare la grandezza di questo nuovo lavoro. Nella prima parte domina una visione radicale, seguendo un'ottica che porta a considerare l'urgenza primordiale come una sorta di legge non scritta da seguire ad ogni costo. Per veicolare il messaggio, occorrono le parole di chi, in punto di morte, celebra l'irrinunciabile libertà (l'appassionata arringa dell'anarchico Vanzetti qui riprodotta ne “Le stesse cose che ho fatto”) e le parole di un poeta folle e geniale come Antonin Artaud (“Artaudelettrico”). La musica è di suoni portati all'eccesso, percussioni claustrofobiche, grumi elettrici e cupe distorsioni. La seconda parte del disco è invece il luogo per “Train Is The Place”, affascinante suite elettroacustica.
Guido Siliotto

Bologna Violenta

Bologna Violenta
“Il nuovissimo mondo”
Bar La Muerte
Bologna mancava all'appello tra le città “violente” dei poliziotteschi anni settanta. Ci pensa Nicola Manzan, polistrumentista e ricercato session man, in questo progetto solista denominato, appunto, Bologna Violenta. Nel suo “Il nuovissimo mondo”, il tributo a quelle pellicole si ferma però alla struggente “Blue Song” dei fratelli De Angelis (il tema di “Milano trema”), che però è una sorta di parentesi quieta tra le due parti di un disco che, in quanto “Dramma in XXIII atti sulla sorte del mondo e sul declino del genere umano”, come dice il sottotitolo, non poteva che essere contraddistinto da un suono apocalittico. Presi come spunto gli infami “mondo movies”, i falsi documentari dove la voce recitante descriveva le nefandezze mostrate dalla sadica regia, Manzan fa un disco politico, dove in chiave grottesca ci racconta gli eccessi - inventati? – di un mondo alla deriva. Il suo hardcore digitale, con chitarre distorte, violino e drum-machine, è la perfetta colonna sonora. Le immagini, invece, le troviamo ogni giorno su telegiornali e Youtube.
Guido Siliotto

Rollerball

Rollerball
“Two Feathers”
Wallace / North Pole
E' sempre un piacere avere tra le mani un nuovo disco dei Rollerball. La band di Portland, Oregon, è ormai una garanzia di qualità. I suoi dischi, infatti, non deludono mai e dispensano sempre piacevoli emozioni. Non c'è da attendersi grosse sorprese, bensì la certezza che sapranno fare bene il loro compito. È così anche questa volta, con il loro recente lavoro intitolato “Two Feathers”. Anche qui, infatti, come siamo ormai abituati dopo ben quindici anni di onorata carriera, un rock che si apre alle molteplici ispirazioni, spaziando da momenti più cupi ad altri dove il suono si fa più arioso, utilizzando tutte le armi a propria disposizione, passando anche attraverso l'elettronica e il free-jazz. Difficile definire la loro musica una volta per tutte, come del resto è impossibile incasellare una creatività che si pone ben pochi limiti. Il nuovo cd esce insieme a un dvd che contiene alcuni video e un film sul tour del 2005 insieme ai nostri Ovo e Ronin tra Italia e Slovenia. Ospiti speciali anche Jacopo Andreini e Scott Rosenberg.
Guido Siliotto

Bastien Vivès

Bastien Vivès
“Il gusto del cloro”
Black Velvet, pp. 144, a colori, euro 18
Parole sott'acqua. Incomprensibili, forse. Gesti, silenzi. Un sorriso seducente. Gli ingredienti di questa storia disegnata dal francese Bastien Vivès sono pochi e semplici. Una storia persino banale: lui, affetto da scoliosi, decide di andare a fare delle nuotate in piscina. Qui incontra lei, se ne innamora. Ma tutto resta nella sfera del non detto. O quasi. Le parole pronunciate diventano incomprensibili, a meno che non ci si voglia abbandonare ai propri sentimenti e, soprattutto, si sia capaci di farlo. Sotto la superficie dell'acqua tutto è più semplice, le difficoltà arrivano all'asciutto, dove ci si deve confrontare con gli altri e, prima tutto, con se stessi. Complimenti al giovane e talentuoso Vivès, che ha saputo realizzare un'opera davvero intensa e coinvolgente.
Guido Siliotto