sabato 5 novembre 2011

VeryShortShorts

VeryShortShorts
"Minimal Boom"
Riff
Chi aveva apprezzato “Background Music For Bank Robberies” sarà senz'altro felice di ritrovare i VeryShortShorts. Chi invece non ne ha mai sentito parlare, sappia anzi tutto che si tratta di un trio che compone brani rigorosamente strumentali attraverso l'interazione tra un violino (Emilio Vettori), un pianoforte (Stefano Manca) e una batteria (Jeremy Thòma). I risultati sono ottimi anche stavolta: in "Minimal Boom" non manca infatti l'impeto punk che già animava il cd d'esordio, ma c'è soprattutto un'innegabile fascinazione per le sonorità di certe colonne sonore dei poliziotteschi italiani degli anni settanta. La marcia in più è data proprio dall'inusuale strumentazione, che, se da un lato costringe chi ascolta a confrontarsi con qualcosa di nuovo, dall'altro si fa apprezzare anche grazie alla qualità delle canzoni. Insomma, un disco che conferma VeryShortShorts come una delle realtà più intriganti venute fuori dall’underground italiano negli ultimi tempi.
Guido Siliotto

Comfort

Comfort
“Proximity to Temporality”
482 Music
Confermano tutte le loro grandi qualità i Comfort con questo “Proximity to Temporality”, terzo album della carriera pubblicato (in vinile) dall'etichetta newyorkese 482 Music. Il gruppo pisano, fin dagli esordi, si è messo in evidenza nel panorama non solo italiano grazie alla grande capacità di muoversi senza inibizioni tra i vari generi, ignorandone volutamente i confini, nella massima libertà di ispirazione. Una prospettiva che ha consentito al trio di farsi apprezzare proprio per la qualità della proposta, più che per l'adesione a qualsivoglia tendenza. Non fa eccezione questa nuova raccolta di brani, che spaziano dal jazz all'elettronica al post-rock regalando puro piacere all'ascolto. Da sempre aperta alle collaborazioni, la band si avvale stavolta di ospiti come Beppe Scardino del collettivo El Gallo Rojo ai fiati, ma anche Joseph Costa e Lindsay Anderson dei L’Altra e Anna Tomlin alla voce, confermando così il respiro internazionale del progetto.
Guido Siliotto