venerdì 30 agosto 2013

Paco Roca

Paco Roca
"Rughe"
Tunué, pp. 96 a colori, euro 7,90
Di questi tempi, comprare un libro diventa, per molti, una scelta da ponderare bene. Se poi si tratta di fumetti, spesso la curiosità è penalizzata da prezzi non sempre accessibili. L'idea di una collana economica, dunque, è sicuramente da apprezzare. È ciò che ha fatto la casa editrice Tunué dando vita a "Le Ali", proprio con l'intento di proporre grandi fumetti di grandi autori a un prezzo basso. Tutto ciò cercando comunque di mantenere alta la qualità non solo dei contenuti, ma anche della parte grafica (è questa la vera scommessa, oltre che la principale difficoltà rispetto alle analoghe iniziative nel campo della letteratura), con un formato più piccolo, 15x21, che tuttavia non penalizza affatto la leggibilità. L'idea di partenza è quella di variare tra i generi, quindi ci saranno delle belle sorprese in futuro, ad ogni modo non si poteva iniziare meglio che con Paco Roca, best seller della casa editrice in questione col suo ormai classico "Rughe", titolo apprezzatissimo e pluripremiato. Per chi se lo fosse perso, è il caso di rimediare: un fumetto magnifico, dedicato al tema drammatico della vecchiaia e del morbo di Alzheimer, ma anche all'amicizia, raccontato con leggerezza e ironia da un autore ormai affermatosi come uno dei più bravi narratori degli ultimi tempi. Non sono da meno i prossimi titoli in uscita: "Il cadavere e il sofà" di Tony Sandoval, "Sottobosco" di Isaak Friedl, "Passato prossimo" di Emanuele Rosso e poi ancora Paco Roca con "L’inverno del disegnatore" e "Le strade di sabbia".
Guido Siliotto

Dylan Dog

Roberto Recchioni / Massimo Carnevale
"Mater Morbi"
Bao Publishing, pp. 144 b/n e colore, euro 17
Pubblicata originariamente nel 2009, "Mater Morbi" si avvale della sceneggiatura di Roberto Recchioni e dei magnifici disegni di Massimo Carnevale. Si tratta di una delle avventure più riuscite di Dylan Dog, ora riproposta dalla casa editrice Bao Publishing in una sontuosa versione in grande formato e con contenuti speciali, compresi i bozzetti e le vignette scartate. Qui l'abile scrittura di Recchioni mette Dylan Dog di fronte alla seduzione della malattia. Colpito da un male misterioso, l'indagatore dell'incubo, dopo una difficile operazione, si trova ricoverato in un improbabile ospedale dove un medico con la faccia di Klaus Kinski lo sottopone a una sorta di "accanimento terapeutico". Scopriremo che è il dovuto tributo a lei, la "malattia", che qui ha le sembianze di una donna sensuale il cui fascino colpirà inesorabilmente il nostro eroe. Ben raccontata e disegnata con grande talento, la storia offre intriganti spunti di riflessione su un tema difficile, l'eutanasia, e non a caso suscitò all'epoca accese polemiche.
Guido Siliotto

Marco Peroni / Riccardo Cecchetti

Marco Peroni / Riccardo Cecchetti
"41 Colpi"
Becco Giallo, pp. 176 a colori, euro 18
Amadou Diallo è una delle vittime innocenti della polizia americana, giovane immigrato ucciso per errore: il suo gesto di prendere i documenti dalla tasca scatenò ben 41 colpi di pistola, ma i quattro poliziotti finirono assolti. Bruce Springsteen scrisse una canzone, "41 Shots", che si ispirava a quell'avvenimento, ma che cercava anche di scavare, come il Boss è solito fare, nella coscienza americana. È da questa canzone che parte "41 colpi", un "omaggio illustrato alla poetica di Bruce Springsteen" ideato da Marco Peroni, musicista e scrittore, con l'illustratore Riccardo Cecchetti. Solo uno spunto, dunque, per provare a raccontare l'importanza di questo musicista, cercando di cogliere non solo il valore sociale e politico delle sue canzoni, ma anche il grande effetto emotivo che la sua voce e i suoi concerti sanno offrire. La voce narrante è quella di un poliziotto che decide di andare al concerto del Madison Square Garden nonostante il boicottaggio pensato dai suoi colleghi per protestare contro quella canzone. Ma è l'occasione per ringraziare Springsteen di saper raccontare la vita di chi lo ascolta, compresi, evidentemente, gli autori del libro. Non un vero fumetto, comunque, ma un lavoro più complesso: i brevi testi, come un flusso di coscenza, sono immersi nelle pagine dove la parte grafica è il frutto della stratificazione di varie tecniche (tra disegni e foto ritoccate). Non era facile, troppo ingombrante la poetica di Springsteen, ma in sè l'opera è sicuramente di grande effetto.
Guido Siliotto

Manu Larcenet

Manu Larcenet
"Blast vol. 2 - L'apocalisse secondo San Jacky"
Coconino Press, pp 208, b/n e colore, euro 21
Il Premiatissimo Manu Larcenet (miglior autore secondo Lucca Comics nel 2012, ma anche vincitore del Prix des Libraires) è ormai considerato un autentico maestro. Giunge ora al secondo volume "Blast", il suo capolavoro in divenire che già aveva entusiasmato con il primo capitolo ("Grassa carcassa") e che si conferma in tutta la sua avvincente trama e nella magnificenza della parte grafica. Si rendono ancora più intricate e controverse le vicende di Polza Mancini, che nel primo libro della serie avevamo conosciuto come scrittore di libri di gastronomia, obeso e alcolizzato, che dopo la morte del padre decide di abbandonare la moglie e di vivere da clochard. Inizia un viaggio senza meta per rivivere la forte emozione che lui chiama "blast", allucinazioni che lo fanno sentire libero e leggero come mai si era sentito prima. La storia la racconta lui stesso ai poliziotti che lo interrogano, accusato della morte di una ragazza. In questo secondo volume, Polza seguita a viaggiare e finisce per imbattersi in Jacky Jourdain, uno spacciatore col quale stringe amicizia, fino a scoprirne un orribile segreto. E intanto continuano le visioni, che lo fanno sentire in pace con se stesso, durante le quali si materializzano i Moai, le famose statue dell’Isola di Pasqua. Inutile dire che, anche dopo queste ulteriori duecento pagine, il mistero è sempre più fitto e si muore dalla voglia di leggere il seguito. Altrettanto inutile sottolineare la straordinaria qualità dello stile di Larcenet, capace coi suoi acquerelli di delineare i tratti grotteschi dei protagonisti e impareggiabile nelle descrizioni naturalistiche.
Guido Siliotto

mercoledì 3 aprile 2013

Joe Simon & Jack Kirby
"Il meglio di Simon e Kirby"
Bao Publishing, pp. 240 a colori, euro 27
Ci sono artisti capaci di cambiare il corso delle cose e che rappresentano un punto di svolta, inevitabile termine di paragone, dopo di loro, per chiunque si cimenterà sullo stesso terreno.
Jack Kirby appartiene senz'altro alla categoria, uno dei più grandi disegnatori del fumetto mondiale di tutti i tempi. Il suo nome è legato a personaggi popolarissimi come Hulk, i Fantastici Quattro, Thor e gli X-Men. Ma è a lui che si deve anche la nascita di Capitan America, quest'ultimo nato grazie al sodalizio con Joe Simon.
Si erano incontrati alla Fox Comics nel '39 e poprio l'anno dopo diedero vita alle gesta dell'eroe col costume e lo scudo a stelle e strisce. Quando Simon passò alla Timely, che poi sarebbe diventata la Marvel, Kirby lo seguì e la coppia si affermò come la più prolifica e di maggior successo, creando una serie innumerevole di personaggi e muovendosi negli scenari più disparati, frequentando, oltre al mondo dei supereroi, anche ambientazioni fantascientifiche, il Far West, il genere bellico, l'horror e il poliziesco, fino alle vignette umoristiche e addirittura inventando di sana pianta il fumetto rosa, grazie a un'intuizione di Simon, deciso ad offrire anche al pubblico femminile la sua buona dose di emozioni disegnate. I due hanno contribuito in maniera determinante all'evoluzione del fumetto, fino ad allora ancora troppo legato all'idea di striscia per quotidiani, sviluppando la dinamica delle vignette, elaborando ad esempio il concetto di "doppia pagina centrale".
Di questo e d'altro si parla ne "Il meglio di Simon e Kirby", edizione italiana curata da Bao Publishing, un libro che, lo diciamo subito, è davvero spettacolare. Anzi tutto per la veste, più di 200 pagine di fumetti, a colori e in grande formato. Diviso in capitoli, tutti introdotti da una breve ma efficace presentazione di Mark Evanier, sono state scelte le tavole più belle, divise per genere. Abbiamo così il primo numero di Capitan America, dove combatte con lo storico avversario Teschio Rosso, ma anche avventure tratte da The Fly, Sandman, The Vision, Stuntman, Fighting American, Boy Commandos, Boys' Ranch, Bulls Eye.
Difficile dire se questo sia davvero "il meglio", ma poco importa: la panoramica è esaltante, di sicuro rappresentativa della bravura e dell'eclettismo del dinamico duo, ma è anche e soprattutto, oltre che una fonte significativa di documentazione dalla quale non si potrà più prescindere, un tuffo nel passato dei comics. Un libro che fa guardare con nostalgia a un periodo nel quale le trame erano semplici, ma lo stupore era intenso e ci piace immaginarci teenagers nell'America degli anni quaranta e sbirciare tra quelle pagine colorate per sognare mondi straordinari.
Lo stile di Kirby si affinerà in seguito, ma già allora era pienamente consapevole del proprio talento, tanto che quando gli proposerò di lavorare a Capitan 3D, albo che veniva venduto corredato da occhiali per visioni tridimensionali, sentenziò: "Io e Joe siamo in grado di far saltare un eroe fuori dalla pagine anche senza quegli stupidi occhiali". Parole sante, Jack!
Guido Siliotto





venerdì 1 febbraio 2013

Tuono Pettinato / Francesca Riccioni


Tuono Pettinato / Francesca Riccioni 
"Enigma - La strana vita di Alan Turing"
Rizzoli Lizard, pp. 120, euro 16
Disegnato dal fumettista pisano al secolo Andrea Paggiaro, ma noto come Tuono Pettinato, e scritto dalla livornese Francesca Riccioni, il libro, come recita il sottotitolo, è una biografia romanzata di Alan Turing, scienziato inglese famoso soprattutto per aver contribuito alla creazione di Colossus, un sistema in grado di decifrare le comunicazioni dell’esercito tedesco durante la Seconda guerra mondiale, ponendo così le basi per la scoperta dell’intelligenza artificiale. Tuono Pettinato non è nuovo nell'affrontare le biografie: già con la Riccioni si era occupato di "Galileo! Un dialogo impossibile" e sempre per Rizzoli Lizard aveva realizzato il fortunato "Garibaldi - Resoconto veritiero delle sue valorose imprese ad uso delle giovini menti". Il suo è ormai un tratto inconfondibile, un piglio giocoso e coloratissimo. Gioca con le vignette, non ne rispetta i confini, così le immagini qua e là esplodono, invadendo la pagina. Le vicende di questo geniale scienziato sono raccontate però da una prospettiva umana, molto umana, evidenziando i suoi problemi, a cominciare dalla repressione subita da una società retrograda e puritana a causa della sua omosessualità: innamorato di un compagno di college che però morirà prematuramente, sarà persino costretto alla castrazione chimica e, infine, sceglierà la via del suicidio, ma in maniera spettacolare, col morso ad una mela avvelenata come Biancaneve, favola dalla quale era ossessionato. Vicende tragiche, dunque, ma raccontate con leggerezza ed ironia e tanta tenerezza nei confronti di quest'uomo così brilante quanto sfortunato.
Guido Siliotto

sabato 20 ottobre 2012

Fausto Rossi

Fausto Rossi
“Blank Times”
Interbeat
Non chiamatelo Faust’O, non ve lo perdonerebbe. Quegli anni sono andati e lui, ora, è solo Fausto Rossi, ma il culto nei confronti di uno degli artisti più preziosi del rock italiano rimane intatto e ogni suo disco è atteso con trepidazione.
Con questo nuovo cd, “Blank Times” abbandona la presa di posizione estrema del disco precedente (dove “uccideva” le canzoni con un insopportabile feedback) e si propone con una manciata di ottimi brani venati di blues, con liriche in italiano e in inglese dove prevale un’osservazione amara sui condizionamenti della società e le difficoltà a rimanere liberi ("Scende il Cristo dalla croce / dice - et voilà, non esiste Dio / Ah! Ah! Ah!").
Un’opera, al solito, di grande intensità.
Guido Siliotto