sabato 20 ottobre 2012

Fausto Rossi

Fausto Rossi
“Blank Times”
Interbeat
Non chiamatelo Faust’O, non ve lo perdonerebbe. Quegli anni sono andati e lui, ora, è solo Fausto Rossi, ma il culto nei confronti di uno degli artisti più preziosi del rock italiano rimane intatto e ogni suo disco è atteso con trepidazione.
Con questo nuovo cd, “Blank Times” abbandona la presa di posizione estrema del disco precedente (dove “uccideva” le canzoni con un insopportabile feedback) e si propone con una manciata di ottimi brani venati di blues, con liriche in italiano e in inglese dove prevale un’osservazione amara sui condizionamenti della società e le difficoltà a rimanere liberi ("Scende il Cristo dalla croce / dice - et voilà, non esiste Dio / Ah! Ah! Ah!").
Un’opera, al solito, di grande intensità.
Guido Siliotto



Hoquets

Hoquets
“Belgotronics”
Crammed Discs
C’erano un francese, un belga e un americano… No, non è una barzelletta, tutt’altro: sono gli Hoquets, una delle più fresche proposte arrivate di recente dall’etichetta belga Crammed Discs. Suonano strumenti che si costruiscono da soli, che poi tentano di vendere ai concerti, e si ispirano in egual misura ai ritmi dell’Africa come al punk-funk più ballabile. Il loro album d’esordio si chiama “Belgotronics” e se questo fosse un mondo perfetto il cd girerebbe nelle autoradio di chiunque, accompagnando le gite al mare. Ironici e divertenti, provano persino a proporre un ballo, lo “Chaud Boulet”, con tanto di mosse spiegate nel libretto interno del cd. Davvero irresistibile.
Guido Siliotto

venerdì 19 ottobre 2012

Matteo Guarnaccia / Giulia Pivetta

Matteo Guarnaccia / Giulia Pivetta
"Dreamers & Dissenters. Viaggio Illustrato Tra Le Mode Degli Anni Sessanta"
Vololibero, pp. 140, euro 20
L'idea è davvero intrigante: raccontare gli anni Sessanta attraverso una serie di tavole disegnate, all'interno delle quali inserire brevi didascalie per descrivere i fatti più rilevanti, ma anche quelli più effimeri o le semplici curiosità. È venuta a Matteo Guarnaccia, attento osservatore della realtà, da sempre inserito in contesti artistici, letterari e di costume, insieme alla giovane collaboratrice Giulia Pivetta. In "Dreamers & Dissenters. Viaggio illustrato tra le mode degli anni Sessanta" questo magico decennio non è un periodo di tempo, ma un luogo da visitare e indagare. L'attenzione si posa sui fatti epocali, quelli che hanno cambiato il mondo, come lo sbarco sulla Luna, la guerra in Vietnam, il trapianto di cuore, ma anche su quelli legati al costume, dalla moda alla pubblicità, dalle riviste ai miti del cinema e della musica. Le didascalie inserite fra i disegni suggeriscono una chiave di lettura mai retorica, anzi sempre leggera e ironica. Colpisce la qualità dei disegni, accuratissima nel descrivere vestiti, tendenze, tic e atmosfere di un periodo che appare oggi, in tempi in cui la fantasia trova sempre più con difficoltà lo spazio per liberarsi, davvero irripetibile.
Guido Siliotto

Andrea Bruno / Vasco Brondi

Andrea Bruno / Vasco Brondi
"Come Le Strisce Che Lasciano Gli Aerei"
Coconino Press, pp. 96, euro 16
Tre personaggi che si muovono in una città cupa e fredda e in un'Italia che non sa dare un futuro - ma neppure un presente - ai propri ragazzi e a quanti arrivano con la speranza di trovare qualcosa di diverso, un'opportunità. Lei è Micol, capelli rossi, pony-express, poi c'è Rashid, immigrato nordafricano con la maglia della nazionale italiana e infine Rico, ladro di rame. Punto d'incontro uno squallido phone center, ma anche stanze in affitto, case occupate, una rivendita di kebab, mentre in cielo gli aerei lasciano una scia che testimonia l'ansia di muoversi e invita a partire, andare lontano. "Con tutto il casino che io ho fatto per arrivare qui, tu te ne vai?" dice Rashid a Micol quando lei gli annuncia l'intenzione di provare una via di fuga. C'è la pioggia, c'è la droga, c'è la polizia e c'è perfino il tentativo di un amore che però fallisce perchè è persino difficile trovare un posto dove stare insieme a leggere "I sotterranei" di Kerouac. "Come le strisce che lasciano gli aerei" (Coconino Press, pp. 96, euro 16) è una storia raccontata con dialoghi scarni, ma incisivi, da Vasco Brondi, cantore dei ventenni come Le luci della centrale elettrica (la copertina del suo primo album era un disegno di Gipi), e il bravo Andrea Bruno, talentuoso disegnatore tra i fondatori di Canicola, che utilizza il colore per macchiare il grigiore della città e degli interni, così come i volti dei protagonisti.
Guido Siliotto

domenica 7 ottobre 2012

Uggeri / Giannico / Mauri

Uggeri / Giannico / Mauri
“Pagetos”
Boring Machines
La copertina, così come i titoli delle sei tracce ivi contenute, è persino fin troppo esplicita e in qualche modo condiziona l’ascolto della nuova opera firmata da Matteo Uggeri (tromba e batteria), Francesco Giannico (piano) e Luca Mauri (chitarra), ultimo capitolo della quadrilogia “Between The Elements”. Il dettaglio di un paesaggio innevato fa da sfondo alle sonorità di “Pagetos”, uno scenario che si materializza grazie alle pennellate dei musicisti, frutto d’improvvisazione. Una prova convincente per il trio, capace di realizzare quaranta minuti di musica sperimentale, ma assai evocativa, anche grazie all’aiuto di Franz Krostopovic al violino e Andrea Serrapiglio ai campionamenti.
Guido Siliotto



MAGIMC

MAGIMC
“Polishing The Mirror”
Amirani
L’instancabile etichetta discografica Amirani guidata da Gianni Mimmo offre ancora un’altra occasione per gli amanti della musica improvvisata di gustare i frutti dell’incontro di tre bravi musicisti la cui unica legge è assecondare l’ispirazione del momento nell’interagire reciprocamente. Il nome del progeto è MAGIMC, dalle iniziali degli artisti coinvolti: Edoardo Marraffa al sax, Thollem McDonas al pianoforte e Stefano Giust alla batteria. La musica contenuta in “Polishing The Mirror”, registrata dal vivo a Bologna, è energica e vitalissima, a tratti davvero entusiasmante. Senz’altro una delle uscite migliori nel comunque prezioso catalogo di Amirani.
Guido Siliotto



Franco Zanetti

Franco Zanetti
"Il libro bianco dei Beatles. La storia e le storie di tutte le canzoni"
Giunti, pp. 416, euro 19,90
È passato mezzo secolo dall'uscita del primo album dei Beatles "Love Me Do" (pubblicato il 5 ottobre 1962) e, mentre nelle sale è tornato, solo per un giorno, "Magical Mystery Tour", per festeggiare ecco in libreria un bel volume che prende il titolo parafrasando uno dei loro capolavori: "Il libro bianco dei Beatles. La storia e le storie di tutte le canzoni". L'autore è Franco Zanetti, firma storica del giornalismo musicale italiano e già curatore della versione italiana del fondamentale "Revolution in the head" di Ian MacDonald. Senza l'ambizione di essere così completo, è proprio a quell'opera che si ispira il lavoro di Zanetti, che è però partito dalla volontà di non inserire nel testo alcuna valutazione critica, ma solo di raccontare la genesi di ogni brano dei Fab Four. Per farlo ha messo insieme innumerevoli aneddoti, confrontato le tante fonti a disposizione e ha arricchito il testo con dichiarazioni dei protagonisti e testimonianze dei loro più stretti collaboratori. Ne viene fuori un quadro ricco di spunti e notizie, davvero intrigante per chi adora il quartetto di Liverpool e utile per i più esperti soprattutto quando si prende la briga di risolvere qualche piccolo mistero generato da fonti discordanti.
Guido Siliotto



Stefano Testa

Stefano Testa
"Il silenzio del mondo"
Snowdonia
Un ritorno sulle scene dopo ben 35 anni di silenzio è cosa a dir poco inconsueta. È il caso di Stefano Testa, autore nel '77 di un unico album che è ormai culto per gli amanti del prog, che ha continuato in privato a coltivare la propria passione per la musica e si ripropone ora con le nuove canzoni contenute nel cd "Il silenzio del mondo", pubblicato da Snowdonia - che già ci offrì il ritorno di Andrea Tich. Un disco che sorprende per la sua freschezza, un pop d'autore dagli arrangiamenti schietti e liriche intelligenti, che, senza ammiccare in alcun mdo alle logiche del mercato, si lascia apprezzare soprattutto per la sua sincerità. Splendida veste grafica tra icone sacre, Marx, Lenin e Mao.
Guido Siliotto

Franco Micalizzi

Franco Micalizzi
"Veleno"
New Music Company
Franco Micalizzi è stato uno dei più grandi autori di colonne sonore negli anni settanta e il suo nome è legato in maniera indissolubile al poliziottesco, un genere da tempo rivalutato sulla spinta del successo dei film di Quentin Tarantino, autentico cultore di quella stagione del nostro cinema. Mettere assieme jazz e funk a sparatorie e inseguimenti d’auto ha proprio in Micalizzi uno dei principali fautori e certe musiche da lui composte sono ormai dei classici. Graditissimo il suo ritorno, allora, a capo della Big Bubbling Band, con un cd, “Veleno” (New Music Company) dedicato dal Maestro “a tutti quelli che amano la mia pulp music”. Insomma, se queste sonorità sono tornate di moda e ci sono tanti artisti che ad esse si rifanno, da quelli che le utilizzano nei campionamenti a band come i Calibro 35 che le omaggiano, seppure con grande personalità, perché non dare credito a uno dei pionieri? E c’è da dire che il disco è davvero ottimo, freschissimo, con molti guizzi, pur restando legato alle regole di un sound che richiama tutto un immaginario ormai irremovibile. Basta lasciarsi andare al ritmo irresistibile del brano eponimo, ad esempio, così come delle altre nove tracce inedite, oltre alla “Flute Sequence” tratta dal film “Chi sei?”.

Guido Siliotto